FuoriSerie

Serie in costume tratte da libri famosi? Molto spesso il risultato è che la trama originale viene stravolta oppure che il prodotto è noiosetto. Bene, per fortuna in Vanity Fair La fiera delle vanità (su LaF -canale Sky 135- venerdì 26 ottobre, alle ore 21 e 10, in prima tv) non succede nessuna delle due cose. Il romanzo più noto dello scrittore inglese William Makepeace Thackeray, apparso prima in 20 puntate mensili tra il 1847 e il 1848, poi pubblicato come opera unica nel 1848, esce benissimo da questa riduzione televisiva. Quale fosse il nocciolo dell'opera era ben spiegato sin dal sottotitolo: A Novel Without a Hero. Thackeray aveva creato un romanzo (ambientato in epoca napoleonica) innovativo per l'epoca: senza lezioni morali, molto quotidiano, e senza sentimentalismi.

Ecco, la serie mantiene tutto: l'affascinante e spregiudicata arrampicatrice sociale Becky Sharp, interpretata da Olivia Coke, vi starà subito malandrinamente simpatica. E il tono leggero proprio di Thackeray è fatto proprio - il ritmo del girato è spumeggiante - dalla fiction grazie al bel lavoro del regista James Strong. Quanto ai costumi: sono semplicemente meravigliosi. Spesso le serie storiche vantano il lavoro filologico e, invece, alla decima inquadratura uno si accorge che c'è un vichingo seduto ad un tavolo rococò.

Qui no davvero, il lavoro è eccelso e il pubblico femminile di certo apprezzerà i vestiti e le acconciature. Ovviamente la colonna sonora, Sofia Coppola docet, porta un tocco di modernità e rende il ritmo un po' più rock. Ma anche il giochino di usare Material Girl di Madonna è utilizzato con misura.

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