Con quella faccetta da bravo ragazzo, Giovanni Floris ne inventa una più del diavolo. L’ultima sua pensata è proprio perfida: ospitare a DiMartedì Massimo Giannini, cioè il suo ex rivale (per due anni) conduttore di Ballarò, nonché uno dei più illustri «defenestrati» dalla Rai di Antonio Campo Dall’Orto. Insomma uno sgarbo doppio a quella che è stata la sua casa madre, lasciata per andare a La7.
Per Giannini, invece, è una vendetta in grande stile: dopo aver visto chiudere il suo Ballarò per essere sostituito con Politics e con Gianluca Semprini, l’ex editorialista di Repubblica, in rotta con la Tv pubblica, era in stand by: c’era un progetto che prevedeva per lui una nuova trasmissione, otto puntate basate su interviste, ma pare che il contratto non fosse ancora stato firmato nonostante la macchina per la realizzazione del programma fosse già stata avviata.
Dunque da stasera Giannini sarà una presenza fissa nel talk di Floris su La7 con un ruolo importante sia nell’affrontare gli argomenti della puntata sia nel dibattito con gli altri ospiti («Giannini mi è sempre piaciuto. È stato coraggioso a prendere il mio posto», ha spiegato Floris in conferenza stampa.)
Insomma, i due fuoriusciti dalla Rai, tornano insieme (Giannini era spesso ospite a Ballarò quando conduceva Floris) per sfidare insieme il nuovo approfondimento politico della medesima Raitre. Una task force che darà filo da torcere a Politics. Non solo Semprini si trova a realizzare un prodotto totalmente nuovo (ma di nuovo nella prima puntata non si è visto ancora niente), non solo lo deve comprimere in un’ora e mezza, ma in più si trova contro un maestro del talk in combutta con il suo primo «allievo». Insomma, sarà una bella sfida. Che riguarda tutta la serata del martedì. Perché da una parte, su Raitre, va in onda prima Politics e a seguire Mi manda Raitre, dall’altra su La7 Di martedì che si allunga fin quasi all’una di notte.
E come ha detto ieri Floris nella conferenza stampa di presentazione: «Noi ci occupiamo di tanti temi, dalla politica, alla salute, ai fatti esteri, all’economia. Impaginiamo tanti tempi perché abbiamo molto spazio. Su Raitre fanno prima politica e poi diritti dei consumatori ». Insomma la sfida è alla pari. E il confronto dei risultati di ascolto, sembra dire Floris, andrà fatto su tutta la serata. Un tema delicato: pare che la redazione di Lineanotte (che non transige sulla partenza a mezzanotte in base a precisi accordi con l’azienda) sia già in subbuglio perché martedì scorso Mi manda Raitre ha sforato di venti minuti. Insomma, i nervi sono molto tesi in quel di viale Mazzini. Non solo Giannini che se ne va a La7.
Nei giorni scorsi si è consumato anche il divorzio (di un matrimonio non ancora celebrato) tra Michele Santoro e Bianca Berlinguer: avevano cominciato a lavorare insieme per realizzare la striscia quotidiana di approfondimento che sarà condotta dall’ex direttrice di Raitre, da fine ottobre, dalle 18,30 alle 19. Ma si sa i due hanno personalità molto forti e, come prevedibile, sono arrivati a scontrarsi. Le prime riunioni sarebbero state turbolenti così si è deciso per una separazione consensuale. Santoro continuerà a dedicarsi alla nuova trasmissione che tornerà a produrre per il secondo canale: sei puntate a partire dal 5 ottobre.
Il clima teso è mostrato anche dallo scontro tra il consigliere Rai Arturo Diaconale e la presidente Monica Maggioni in commissione
parlamentare di vigilanza. Lei ha minacciato di andarsene quando lui ha prospettato un futuro Rai «tipico degli stati autoritari, come quello del mondo sovietico o quello del partito fascista...». E la stagione televisiva- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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