Giletti si fa in tre e la Colò torna all'Eden. Ecco la nuova La7

Per il conduttore di «Non è l'arena» un altro programma e serate speciali. Ascolti in salita

Giletti si fa in tre e la Colò torna all'Eden. Ecco la nuova La7

Giletti resta e triplica mentre Licia Colò va a completare l'offerta di informazione dal punto di vista ambientale con Eden. Un pianeta da salvare. Non sono molte le novità del palinsesto de La7 presentate ieri a Milano dal patron Urbano Cairo per la prossima stagione 2019-2020. D'altronde la squadra è stata messa a punto solo da un anno e mezzo e i risultati sono così soddisfacenti da giustificare la continuità della linea editoriale. Dati sottolineati da Cairo che ha snocciolato i buoni ascolti in tutte le fasce orarie, l'incremento della pubblicità e il potenziamento dell'area digitale con il rinnovamento del sito e il lancio della app.

Ma cominciamo da quanto andrà in onda. Da settembre tornano tutti i big dell'informazione, il core business del canale da cui non si ha alcuna intenzione di deviare: da Mentana con il Tg e le sue maratone nelle occasioni politiche a Giovanni Floris con diMartedì, a Lilli Gruber con Otto e mezzo («dai risultati eclatanti») a Corrado Formigli con Piazzapulita («contratto rinnovato per altri 4 anni») a Diego Bianchi con Zoro («che ha battuto Crozza 10 puntate su 11»), anche lui riconfermato per altri tre anni, a tutti i volti del day time. Per Giletti, oltre a Non è l'arena la domenica sera, sono previsti appuntamenti speciali e anche un altro programma allo studio per il futuro: un pacchetto certamente confezionato per trattenere il presentatore a La7, mentre suonavano le sirene per approdare ad altri lidi o tornare in una Rai più favorevole al suo modo di sentire e di fare televisione, ma lì avrebbe trovato troppi concorrenti sul nuovo fronte «sovranista». Alla fine, lui ha scelto di restare. «Sapevo che era corteggiato da altre emittenti - racconta Cairo - ma da noi si è trovato molto bene, abbiamo avuto un rapporto bello e positivo e alla fine ha deciso di rimanere anche per la possibilità di svolgere il suo lavoro nel massimo della libertà con il solo limite, ovviamente, di non arrivare a diffamare le persone». A tintinnare solo gli ascolti: 6,7 per cento di media che, con un modo aggressivo di affrontare i temi, sono andati continuamente in crescendo. Così, nel solco della tv popolare, affronterà le piazze in appuntamenti speciali come quello inscenato a Mezzojuso per il caso delle sorelle Napoli e la mafia dei pascoli.

Licia Colò, ancora orfana del suo Kilimangiaro in Rai, si alternerà il mercoledì sera per la serata di divulgazione con Atlantide di Andrea Purgatori e si occuperà soprattutto di ambiente e salvezza del pianeta. Chiuse le porte a Miss Italia. Sul fronte fiction, arriverà in chiaro la miniserie HBO Chernobyl che ha avuto molto successo su Sky e il docufilm Our Godfather sulla storia di Tommaso Buscetta in una serata evento introdotta da Mentana. Prossimi volti? «Per ora non ce ne sono, ma apriamo le braccia ad Antonella Clerici, alla Gialappa's e Corrado Guzzanti». Per il resto del mondo de La7, Cairo ha ricordato l'incremento della raccolta pubblicitaria del 6,2 per cento negli ultimi cinque mesi e si è soffermato soprattutto sui risultati Auditel. «La7 - ha detto orgoglioso il patron - ha ottenuto nella stagione appena conclusa in prime time, la fascia più forte, una media del 5,1 per cento arrivando a posizionarsi al quinto posto assoluto davanti a Rete4 e pareggiando con Italia 1. Alla mattina è al quarto posto assoluto».

Dati cui ha prontamente replicato Mediaset con il direttore Sebastiano Lombardi, il quale sottolinea che «Rete4 nell'ultimo mese, tenendo acceso il canale sull'attualità, registra una media del 5,04 per cento di share distaccando la rete che segue (cioè La7) anche se non è diretta concorrente e anche in primavera il vantaggio resta nitido».

Infine l'eterna questione della discesa in campo politico: «Sono troppo impegnato - risponde Cairo - Non se ne parla... per ora».

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