Cultura e Spettacoli

Giuli-Fagnani, sospesa. "Seconda linea". Il dopo-Santoro su Raidue resta tabù

Il talk "sovranista" in stand by dopo due puntate con ascolti minimi

Giuli-Fagnani, sospesa. "Seconda linea". Il dopo-Santoro su Raidue resta tabù

Ci hanno provato. Non ci sono riusciti. Come, del resto, altri prima di loro. Si chiude dopo solo due puntate l'esperimento di Seconda linea, il nuovo programma di approfondimento di Raidue in onda al giovedì in prima serata che aveva come obiettivo l'allargamento della visione politica, aperta anche alle istanze di destra e sovraniste. In conduzione la coppia Alessandro Giuli e Francesca Fagnani. Una decisione presa dal direttore di rete, Ludovico Di Meo, a fronte di risultati scarsi, non solo come numeri Auditel, ma soprattutto come impostazione del programma. Già nella prima puntata (solo 1,9% di share) si era visto che l'impianto non funzionava: un tentativo di contaminare diversi generi, l'alto e il basso, lo spettacolo e le notizie che generava confusione con strane staffette tra vip come Bonolis e Carlo Cottarelli.

Nella seconda puntata si è cercato di correggere il tiro, dando più ordine alla serata, ma il risultato è stato un classico spazio di approfondimento uguale a tanti altri, spazzato via dalla concorrenza di Dritto e Rovescio di Del Debbio su Rete 4 e Piazza Pulita di Formigli su La7. Risultato: solo l'1,6% di share. Molto al di sotto della media della rete. La coppia Giuli-Fagnani non ha funzionato semplicemente perché non si capiva il motivo della doppia conduzione: se avessero giocato alla donna di sinistra «contro» l'uomo di destra forse la cosa avrebbe avuto una logica.

Dietro questo flop c'è anche un peccato di presunzione. Non si è tenuto conto dell'esperienza passata: in tanti dopo l'uscita di Michele Santoro hanno provato a gestire quello spazio. Ci sono riusciti solo Nicola Porro con Virus e, solo in parte, Enrico Lucci con Nemo.

In ogni caso, il direttore Di Meo ha deciso per una sospensione, per ripensare il tutto e vedere come ripartire. «Non è un problema di ascolti - ha precisato -. Le cose nuove hanno bisogno di tempo, ma bisogna essere convinti che il progetto corrisponda alle nostre idee. Anziché correggere il programma in corsa andando avanti in modo sbilenco preferiamo fermarci per rimodulare il progetto e farlo ripartire appena saremo pronti». Non c'è ancora una data precisa, ma è certo, aggiunge, che il programma informativo riveduto e corretto andrà in onda sempre di giovedì: «È una serata da fossa di leoni, un'arena complicata, ma Raidue non rinuncerà al giovedì informativo». Il direttore ha spiegato che non è ancora chiaro cosa non abbia funzionato e dove si concentreranno le correzioni: non c'è certezza né sul titolo, né sulla doppia conduzione, né sul fatto che i protagonisti delle prime due puntate resteranno al loro posto: «Tutto il progetto deve essere rivisto, tra un po' trarremo le conclusioni su conduttori e autori».

Giovedì prossimo al posto di Seconda linea andrà in onda una serie.

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