Dio salvi il vino. God Save The Wine. GSTW. Gusto, Semplicità, Tre parole e Web, i quattro punti cardinali del manifesto del bere di qualità ai tempi di oggi. Che saranno presentati il prossimo 21 novembre a Roma, al teatro Eliseo, nel corso di una serata tutta dedicata al vino dal titolo, appunto, “God Save The Wine”. Si tratta di un format di grande successo, una vera “case history” nella comunicazione del vino, che si propone come la “terza via” attraverso l’incontro tra produttori e appassionati in location inconsuete e con formule che si allontanano dalle altre due vie: quella autoreferenziale fatta di sofismi e astruserie propinate dai guru agli eletti; e quella degli abbeveratoi di massa in cui si trasformano gran parte degli eventi dedicati al vino in Italia, in cui la quantità annienta la qualità. GSTW vuole essere un’altra cosa. E ci riesce, a giudicare dal fatto che da due anni gira la Toscana con un fitto calendario di appuntamenti (venti date in tutto) a cui hanno partecipato 6mila enoappassionati che hanno poruto degistare 800 etichette di 200 aziende produttrici. La tappa capitolina è però qualcosa in più, anche grazie alla location particolarmente prestigiosa. Gli ideatori dell’evento, il cyber-sommelier Andrea Gori, il direttore della rivista Firenze Spettacolo Leonardo Tozzi e Riccardo Chiarini di Promo Wine, hanno pensato di rendere omaggio a uno dei teatri più nobili d’Italia con la messa in scenda di uno spettacolo semiserio sul vino interpretato dallo stesso Gori e da Leonardo Romanelli, noto comunicatore dell’enogastronomia. Allo spettacolo, della durata di una mezz’ora (dalle 21 alle 21,30) seguirà la degustazione delle etichette di sedici aziende di eccellenza che, in ordine alfabetico, sono le seguenti: Altemasi Cavit, Caiarossa, Cantina Pieve Vecchia, Cantine Settesoli, Casavyc, Castello Banfi, Champagne Nicolas Feuillatte, Chiarli, Il Moro di San Giovanni, Kettmeir, Le Bertille, Principe Pallavicini, Righi, San Felice, Tenute Silvio Nardi, Terre a Mano Bacchereto. Ma, come detto, la serata sarà anche l’occasione per presentare un nuovo manifesto del bere di qualità contemporaneo, che si basa su quattro termini dalle stesse iniziali del titolo della kermesse.
E quindi Gusto (vivere ogni bicchiere come fosse il primo), Semplicità (vivere il vino come istinto e non come liturgia), Tre parole (quelle che bastano per descrivere il profumo e il gusto di un vino) e Web (inteso come strumento di condivisione delle emozioni suscitate da un bicchiere).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.