Il grande cinema si riconosce dai segreti nascosti nell'ultimo fotogramma

Perché ci ricordiamo bene l'inizio dei grandi libri, dalla Commedia al «Chiamatemi Ismaele», e il finale dei grandi film, da Butch Cassidy a Thelma&Louise, ma non viceversa? Perché il proemio del Furioso «Le donne, i cavallier, l'arme, gli amori...» è scolpito nella nostra memoria, ma mai ricorderemo l'ultima strofa, e tutti possiamo raccontare la sequenza finale di Codice d'onore, con lo straordinario duello retorico fra Cruise e Nicholson, senza però ricordarci l'inizio? Via col vento si chiude con «After all, Tomorrow is another day!». Ma come si apre?
La risposta è nel saggio dell'italianista Giorgio Bertone The end. Il finale dei film (il melangolo) che esamina - fra letteratura, narratologia, storia del cinema e pop-filosofia - l'explicit e l'incipit, la fin e le début, delle grandi narrazioni. E teorizza, opera dopo opera, ciò che scrittori, critici, editori da una parte, e sceneggiatori, registi, produttori dall'altra, conoscono bene per esperienza: se il racconto scritto è il suo debutto, il film è la sua fine. Hollywood, infatti, ha sempre affidato i grandi messaggi - (anti)patriottici soprattutto - ai grandiosi, retorici, iconici finali delle sue pellicole globali. E lì, senza scomodare i colpi di scena di Hitchcock, che c'è «tutto» il film. Il cinema adora il finale come metafora dei destini del (mac)mondo.
Si sa, nelle serie tv attuali, da Mad Men a True Detective, le sigle sono un genere a sé, vere opere d'arte. La stessa cosa vale per i finali dei (grandi) film. Che «nascondono», a una lettura attenta, come quella di Giorgio Bertone, vere e proprie rivelazioni. E a proposito di apocalisse. Il finale di Apocalypse Now di Coppola, ispirato a Cuore di tenebra di Conrad (di cui tutti ricordiamo l'inizio in cui il vecchio marinaio Marlow, a bordo di un battello ancorato sul Tamigi, comincia a raccontare un viaggio di tanti anni prima...), ha ben tre varianti: le due di Cannes (in concorso e fuori, siamo nel 1979) e quella dell'edizione Redux. Dopo aver ucciso Kurtz, il capitano Willard prende il suo posto (1), oppure torna alla barca (2), con l'apocalittico bombardamento del tempio (2a) oppure senza (2b). E come si immagina, al di là di The End dei Doors, non è la stessa cosa...

Mentre non sono affatto al stessa cosa, ma hanno un finale molto simile, Balla coi lupi e Blade Runner: l'avete mai notato? E avete mai notato - è incredibile, vero? - che la scena finale del romanzo Moby Dick, con l'arpione - lancia dell'anti eroe Achab che tenta di trafiggere in mare la balena simbolo dell'irrealtà, è molto simile alla sequenza finale di The Truman Show, con il bompresso-lancia dell'eroe Truman che trafigge in mare l'irrealtà degli studios? Ma forse sono solo americanate. The end.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica