Guzzi tra realismo e simbolismo Alla Libreria Galleria d'Arte l'Universale di Roma in mostra le sue opere recenti

Una figura femminile nuda in estasi con sullo sfondo un padiglione diroccato (Il brivido di Dio) ed un'altra con alle spalle ruderi ricoperti dalla vegetazione (La modella tra le rovine); due uomini si confrontano al karate vicino ad un altro che medita in poltrona la pipa in bocca, dietro una finestra che si affaccia su case diroccate (La finestra delle rovine): ancora una donna nuda e sorridente con accanto un militare in una divisa d'antan (La giovane serva). Affascinanti ragazze senza veli, austeri militari e sempre rovine, macerie, muri diroccati in foreste o campagne: la tematica di Alessandro Guzzi, che espone sino al 23 giugno una serie di quadri recenti (2006-2014) alla Libreria-Galleria d'Arte L'Universale (Via Caracciolo 12,Roma, apertura pomeridiana), sembra quasi ossessiva, pur nella sua varietà. Il suo principale sembra essere quello della decadenza del nostro mondo, il mondo moderno (le rovine) che incombe o circonda i simboli archetipici della femminilità e della mascolinità.

La nitida pittura di Guzzi, che nel realismo mescola la forza del simbolismo ricorda, come è stato scritto, in parte Rossetti e in parte Alma-Tadema, ma rivisitati stilisticamente e simbolicamente secondo i gusti odierni.

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