Cultura e Spettacoli

"Ho incontrato Tom e Jerry Abbiamo recitato assieme"

La giovane diva in una pellicola con i vecchi divi dei cartoni. Il risultato? "Sono nemici ma si adorano"

"Ho incontrato Tom e Jerry Abbiamo recitato assieme"

Los Angeles. Da 80 anni a questa parte divertono e affascinano generazioni di bambini. Tom & Jerry, gatto e topo sempre in competizione ma in fondo legati da sentimenti di affetto e amicizia sono i protagonisti un nuovo lungometraggio ora disponibile sulle piattaforme digitali anche in Italia. L'idea alla base del progetto è la commistione fra live action e animazione, alla Roger Rabbit, per intenderci. In questo caso la realtà creata dal regista Tim Story vede due distinte categorie di esseri viventi: gli umani, in carne ed ossa e gli animali, tutti rigorosamente disegnati.

E così i due amici/nemici, nati nel 1940 dalla fantasia di William Hanna e Joseph Barbera sono affiancati in questa nuova avventura da Chloe Grace Moretz, 24 anni, che abbiamo conosciuto da bambina in Casalinghe disperate I misteri di Wisteria Lane e poi abbiamo visto diretta da Martin Scorsese in Hugo Cabret. Infine, tre anni fa, è stata protagonista del remake di Suspiria di Luca Guadagnino.

In Tom & Jerry la Moretz interpreta Kayla, una ragazza che non ha ancora scoperto cosa vuole fare da grande e imbroglia un po' le carte, mentendo sul curriculum, per trovare impiego in un grande hotel di New York, dove fervono i preparativi per il matrimonio dell'anno. Una volta riuscita a ottenere il posto deve vedersela con il collega e rivale Terence (interpretato da Michael Peña) e con gli inossidabili Tom e Jerry, appunto, che decidono di approfittare del lusso e del cibo dell'albergo, senza naturalmente rinunciare alla loro atavica rivalità. «Kayla e Terence sono la versione umana di Tom e Jerry spiega la giovane attrice . Sono sempre in competizione fra loro, Kayla a cercare di farla franca, Terence deciso a prenderla in castagna».

Kayla somiglia a Jerry?

«Sì, è una ragazza stranamente adorabile per tutte le cattive decisioni che prende. Racconta un sacco di bugie ma non lo fa mai animata da brutte intenzioni, lo fa perché cerca di provare al mondo chi è, vuole dimostrare di valere e per farlo prende qualche scorciatoia, usa un po' di sfacciataggine».

Come Jerry, sfacciato da 81 anni a questa parte.

«Sì, e io - devo dire - ho sempre parteggiato per Jerry. La sua faccia tosta è adorabile. Forse la ragione di questa parzialità sta nel fatto che per l'oroscopo cinese sono nata nell'anno del topo».

Tom & Jerry sono amati da generazioni di bambini. Cosa attrae così tanto di loro?

«Il loro fantastico rapporto. Sono amici nel senso più bello del termine, si cercano, sono ossessionati l'uno con l'altro, se le danno di santa ragione ma si vogliono bene».

È stato difficile lavorare su un set nel quale metà dei personaggi non esiste realmente?

«No, affatto. È stato divertente. Il regista ha creato un ambiente accogliente all'interno del quale era facile muoversi, improvvisare. Credo che sia molto importante improvvisare quando stai realizzando una commedia di questo genere, e così fisica».

Quindi lei improvvisava e poi gli animatori disegnavano le reazioni dei personaggi animati?

«Qualcosa del genere. Avevamo naturalmente un copione, ma abbiamo improvvisato molto e le nostre azioni erano alla base delle creazioni animate. E' stata un'esperienza originale, creativa appunto».

La New York raccontata nel film è fiabesca.

«Sembra New York ma se ci fai caso il cielo è striato come se fosse colorato a matita, le foglie degli alberi anche, tutti gli animali sono disegnati, c'è un elemento di fantasia nella realtà di quel luogo che lo rende ancora più affascinante».

Lei, visto il suo talento sin dalla più giovane età, è stata definita da molti critici come un prodigio, ci si ritrova?

«Questa cosa del prodigio mi insegue da tutta la vita. Sono stata fortunata e ho iniziato a recitare a 5 anni, scoprendo anche di essere dotata e di poterlo fare bene. Ho trovato la passione senza sapere che fosse la mia passione. È stata un'esperienza illuminante e me ne sono innamorata . Mi ci sono poi dedicata con tutta me stessa, ma i veri prodigi sono altri».

Quindi nessun merito? Solo fortuna?

«No, qualche merito ce l'ho. Ho avuto la capacità di percepire e comprendere certi aspetti della vita, anche importanti, con molta facilità rispetto a molti miei coetanei. Aspetti che solitamente si capiscono a maturità raggiunta».

Ogni storia animata ha una morale, qual è quella di questo film?

«La morale è che nella vita è meglio lavorare insieme al tuo rivale per arrivare a una soluzione dei problemi.

Vale per tutti, a qualsiasi livello».

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