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Innocente, due omicidi e quattro condanne sbagliate

John Grisham presenta Innocente, il documentario su Netflix sulla vera storia di errori giudiziari che hanno segnato la vita di quattro persone

Innocente, due omicidi e quattro condanne sbagliate

Innocente, questo il titolo chiaro e privo di dubbi con cui John Grisham è su Netflix in qualità di produttore di un documentario basato sul suo libro “The Innocent man” il quale a sua volta è il racconto di un'inquietante storia vera. Si tratta del primo e unico libro dello scrittore americano che riporta fatti realmente accaduti: ”Se avessi scritto The Innocent Man come romanzo, come fiction, la gente probabilmente non ci avrebbe creduto”.

Innocente parla di due omicidi avvenuti ad Ada, Oklahoma, e degli errori e omissioni, imputabili alla polizia e all’ufficio del procuratore della piccola cittadina. Le conseguenze hanno portato due persone ad essere ingiustamente condannate e altre due probabilmente vittime della stessa sorte.

I fatti sono questi: il primo resoconto che vediamo in Innocente è quello relativo all’omicidio di Debbie Carter, 21 anni, avvenuto nel 1982. Per questo crimine vengono individuate due persone: Ron Williamson e Dennis Fritz, prove decisive a loro carico sono delle comparazioni di peli pubici e non test del DNA, quindi un riconoscimento potenzialmente falsato, e la testimonianza di una donna in carcere.

Denice Haraway, 24 anni, viene rapita e uccisa alcuni anni dopo mentre lavorava in una stazione di rifornimento. Anche in questo caso le investigazioni si concentrano su due persone: Tommy Ward e Karl Fontenot. A differenza del caso precedente, i due indiziati, come mostrano i video della polizia, confessano di aver partecipato al rapimento, stupro e omicidio della ragazza. Tutto fa pensare che siano loro gli autori di questi crimini efferati. Ma il corpo non si trova, i loro racconti parlano di una terza persona che in realtà non era presente e le descrizioni sembrano manipolate dagli investigatori presenti durante le dichiarazioni rilasciate dai due ragazzi, in evidente stato di alterazione.

Dopo una prima parte in cui Innocente ci mostra una ricostruzione verosimile dei fatti dal punto di vista degli inquirenti, il documentario di Netflix in seguito esamina tutte le falle della tesi del procuratore di Ada, con le gravi lacune investigative come la presenza di forti sospettati che sono stati invece del tutto ignorati dalla polizia e dal procuratore, o il basare entrambe le accuse su testimonianze rese dalla medesima persona, decisamente poco attendibile. Inevitabile quindi dubitare dell’operato investigativo, che per i due omicidi vede partecipare le stesse persone.

Come spiegare queste indagini svolte con fare così deciso verso Ron Williamson e Dennis Fritz nel caso di Debbie Carter e per Tommy Ward e Karl Fontenot nel caso Haraway? Cosa pensare di prove controverse e sospettati finiti nell’oblio dei fascicoli della polizia senza alcun tipo di approfondimento a riguardo? Delle 800 pagine del fascicolo istruttorio che sono diventate 146 nelle mani della difesa nel processo per l’omicidio di Debbie Carter? Volontà di chiudere un caso velocemente per riportare la tranquillità nella città di Ada, “dove tutti si conoscono”, anche se questo vuol dire condannare innocenti, oppure c’è dell’altro? Come alcuni collegamenti tra indiziati poi messi da parte e il traffico di droga che coinvolge anche la polizia, ad esempio.

In sei puntate Innocente fornisce molte risposte, dimostrando l’ingiustizia subita da Ron Williamson e Dennis Fritz, con il primo arrivato ad un passo dalla pena capitale, cinque giorni per l’esattezza. Ma lascia anche questioni in sospeso, infatti ancora non è stata fatta chiarezza per il caso che vede coinvolti Tommy Ward e Karl Fontenot, ad oggi in carcere per un delitto che dicono di non aver commesso e sulla base di una confessione estorta dalla polizia.

Innocente è un documentario che quindi, proprio come

html" data-ga4-click-event-target="internal">The Staircase, si concentra sull’aspetto giudiziario, in particolare sottolineando l’importanza di un giusto processo onde evitare di privare della libertà, e della vita, persone innocenti.

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