Cultura e Spettacoli

Karl Lagerfeld, una nuova specie di ragno porta il suo nome

Un team di aracnologi ha identificato alcune specie di nuovi ragni e a una di queste è stato imposto il nome di Karl Lagerfeld

Karl Lagerfeld, una nuova specie di ragno porta il suo nome

La notizia riportata da Elle è davvero incredibile e fa anche sorridere. Da oggi, nel mondo degli aracnidi, c’è un ragnetto piccolissimo che si chiama Karl Lagerfeld. Andiamo con ordine, così sarà più facile metabolizzare la strana vicenda. Il Guardian racconta che un team di aracnologi del Queensland Museum (Australia) ha identificato 5 nuove specie di ragni. Tra queste ve ne è una con un musetto simpaticissimo che, secondo gli studiosi, "somiglierebbe" a tal punto al famoso couturier scomparso il 19 febbraio scorso, da meritarsi il suo nome. Il ragnetto Karl non è più grande di un chicco di riso.

L’esperta Barbara Behr spiega al Guardian: “I ragni che saltano sono tra le specie più belle dell’Australia, sebbene si sappia ancora poco sulla loro diversità e identità tassonomica. Comunque questi ragnetti ci mettono poco a conquistare il cuore del pubblico e degli aracnologi". In effetti, guardando la foto, si vede un aracnide esteticamente bello e con una “espressione” persino tenera (astenersi aracnofobi). Il Guardian spiega così la scelta del nome per il piccolo artropode: “L’aracnologo Danilo Harms sostiene che il ragno abbia un look particolare che ricordi esattamente quello di Karl Lagerfeld”.

L’esperto evidenzia i dettagli dell’aspetto del ragno che ricordano l’immagine iconica del designer, dichiarando: “Il ragno Jotus Karllagerfeldi è bianco e nero e, guardandolo attentamente, abbiamo subito pensato all’iconico look di Karl Lagerfeld. Il ragno ha grandi occhi neri, che ricordano gli occhiali da sole e le sue zampetto bianche e nere sembrano invece una reminiscenza del colletto bianco della camicia che era solito indossare Karl”. Elle si chiede cosa avrebbe pensato Lagerfeld dell'omonimo a otto zampe. Non lo sapremo mai, però possiamo provare a immaginarlo. Forse l’intera faccenda lo avrebbe divertito, da uomo intelligente e sempre all’avanguardia qual era.

Magari avrebbe schiuso le labbra in uno dei suoi sorrisi enigmatici, schivo e orgoglioso mentre teneva in braccio l’amata gatta Choupette.

Commenti