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L'alibi di Andrea crolla: "Quella notte dello stupro il principe tornò a palazzo nervoso"

La situazione del principe Andrea si sta aggravando. A parlare ora è una ex guardia di Buckingham Palace, che pone seri dubbi sull'alibi del principe per la notte in cui Virginia Giuffre sostiene di aver fatto sesso con il duca

L'alibi di Andrea crolla: "Quella notte dello stupro il principe tornò a palazzo nervoso"

Una nuova rivelazione potrebbe gettare ulteriore imbarazzo sul principe Andrea. Una ex guardia di stanza a Buckingham Palace, ha rivelato che la notte in cui il duca di York è stato accusato di aver avuto rapporti sessuali con l’allora minorenne Virginia Giuffre, sarebbe rientrato trafelato a palazzo, gridando contro le guardie.

Lo stimato agente della polizia metropolitana di Londra ha raccontato al Daily Mail che con molta probabilità l’11 marzo il principe arrivò davanti ai cancelli di Buckingham Palace, visibilmente nervoso, urlando alle guardie di farlo entrare. La rivelazione dell’agente pone quindi seri dubbi sull’alibi sostenuto dal terzogenito di Elisabetta. Andrea dopo le accuse della Giuffre, aveva affermato alla Bbc che la sera “incriminata” si trovava a casa con le figlie, con le quali si recò in un Pizza Express a Woking.

La guardia ha inoltre chiesto di avere accesso ai registri dei turni di quella notte, per essere sicuro di quanto da lui affermato. “Dai miei ricordi credo che la discussione con il principe Andrea possa essere accaduta nelle prima ore del mattino dell’11 marzo 2001”, ha affermato il poliziotto, aggiungendo: “Ma per essere certo al 100% vorrei avere accesso al registro dei turni di lavoro di quel mese. Credo sia mio diritto verificare i miei turni”. L’uomo ha concesso l’intervista gratuitamente per “fare giustizia”, ed ha intenzione di riferire quanto afferma anche agli avvocati delle vittime di Jeffrey Epstein, che da mesi chiedono a gran voce che il duca collabori alle indagini.

Andrea ha sempre negato ogni illazione sul suo conto, ma Virginia Giuffre è decisa ad andare avanti nella sua battaglia per la verità. La donna sostiene di essere stata una “vittima sessuale” di Epstein, presentata al principe dal milionario e da Ghislaine Maxwell. La socialitè, figlia del magnate dell’editoria britannico, l’avrebbe costretta a fare sesso con il duca dopo una serata trascorsa al Tramp Club di Londra, proprio l’11 marzo 2001. Dopo quella prima volta la Giufffe afferma di aver incontrato il duca altre volte non solo a Londra, ma anche nelle tenute di Epstein a Miami e ai Caraibi.

Ora che il suo alibi è messo in discussione, la situazione del figlio prediletto della regina sembra tutt’altro che rosea. Dagli Stati Uniti intanto, l’avvocato Lisa Bloom, che rappresenta diverse vittime di Jeffrey Epstein, è decisa a parlare con l’ex poliziotto per fare chiarezza. “Sarei felice di parlare con l’agente.

Ora più che mai, è importante che il principe Andrea faccia ciò che ha promesso e riferisca all’Fbi”, ha dichiarato la Bloom.

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