L'anno nero del cinema: crollano incassi e presenze

Cinema in sala: dramma del 2020. Dopo un'annata che faceva ben sperare, con l'Italia in testa agli incassi europei durante il 2019, la pandemia ha depresso il mercato

L'anno nero del cinema: crollano incassi e presenze

Cinema in sala: dramma del 2020. Dopo un'annata che faceva ben sperare, con l'Italia in testa agli incassi europei durante il 2019, la pandemia ha depresso il mercato. E se le piattaforme prosperano, al punto di potersi contendere, a suon di miliardi di dollari, il prestigioso catalogo della Warner Bros, messo al'asta da Il dottor Zivago a Ben Hur per ripianare i debiti dello studio hollywoodiano, i dati Cinetel parlano chiaro. C'è stato un decremento di oltre il 71,3% degli incassi, rispetto ai 182,5 milioni di euro registrati l'anno scorso. Considerando i dati a partire dall'8 marzo, primo giorno di chiusura nazionale delle sale, nel 2020 si rileva il 93% in meno di incassi e di presenze, per una differenza negativa di oltre 460 milioni di euro. L'emergenza sanitaria, del resto, ha imposto la chiusura delle sale, che probabilmente avrà termine a fine gennaio 2021. «I dati Cinetel forniscono la più clamorosa prova del dramma del cinema in sala nel 2020. Tre punti sono da sottolineare: il pubblico desidera tornare nelle sale e tutta la filiera deve lavorare sodo per preparare un'offerta di qualità. La catena del valore si è ampliata e la resilienza delle nostre capacità produttive ha consentito di non interrompere le attività», commenta Francesco Rutelli, presidente dell'Anica, la Confindustria del cinema italiano. Dal canto suo, Mario Lorini, presidente dell'Anec, auspica «uno sguardo rivolto al futuro, al nuovo anno, al grande lavoro che ci aspetta, alla forza della nostra industria che, unita, si prepara alla ripartenza».

Certo, sembrano lontani i tempi dei magnifici incassi di Tolo Tolo (46,2 milioni), di Me contro te (9,5 milioni) e di Odio l'estate (7,5 milioni), mentre l'abitudine allo streaming e alla fruizione del cinema in modalità casalinga è più diffusa di quanto non si pensi.

Il grande interrogativo riguarda proprio l'atteggiamento del pubblico italiano, rispetto al grande schermo: torneranno a riempirsi, le sale? Intanto, esercenti e distributori attendono un segnale dal MIBACT, con il ristoro delle perdite. Sperando in una ripartenza.

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