Sanremo 2022

"Legalizzare la cannabis". La Muti è un caso: "La Rai chiarisca"

La showgirl, madrina del Festival di Sanremo, sgancia la bomba dopo le polemiche: "Il vino lo possiamo bere tutti..."

"Legalizzare la cannabis". Ornella Muti è un caso: "La Rai chiarisca"

"Oggi sarebbe meglio legalizzare la cannabis. Perché ci sono in giro spacciatori, è un giro pericoloso, e allora è meglio che sia legale. D’altronde il vino lo possiamo bere tutti e ci sono ragazzini che vanno in coma etilico. Però bisogna vedere cosa significa legalizzare la droga”. Ornella Muti risponde così a chi le chiede la sua posizione sul quesito referendario (sulla cui ammissibilità si pronuncerà la Corte Costituzionale e metà febbraio) sulla depenalizzazione della coltivazione e dell’uso dell’erba a scopo personale. Ecco, se voleva smorzare le polemiche sulla sue posizioni sulla droga leggera, con questa risposta ha sganciato una bomba.

Da tempo la diva, che stasera tiene a battesimo il Festival di Sanremo, si batte per l’uso della cannabis a scopo terapeutico e la sua presenza al Festival ha rinfocolato le polemiche. Già nelle scorse ore alcuni esponenti politici avevano protestato per le foto da lei postate in cui portava dei ciondoli con foglie a forma di marijuana. Lei, in conferenza stampa appena terminata, ha chiaramente voluto distinguere tra l’uso dell’erba a scopo terapeutico e l’uso a scopo ludico, ma la posizione sul referendum farà scatenare l’inferno. “Non vado in giro a spacciare canne - ha chiarito - non vorrei associare le due cose, ed è un argomento difficile da gestire”. E ha aggiunto: “Mi spiace che si faccia confusione, che si voglia distruggere quello che faccio. Con la mia associazione (Ornella Muti Hemp Club) cerco di aiutare le persone che vogliono usarla a scopo terapeutico, sotto prescrizione medica. Ci sono testi che dimostrano che ha effetto sui bambini epilettici per esempio. Sono scelte dei pazienti se la vogliono usare o meno”. E aggiunge: “Io ho avuto una madre che è stata molto male, avrei voluto darle sollievo con l’erba medica , ma non ho potuto e ho dovuto rimpinzarla di psicofarmaci che annebbiano la mente e l’ho persa senza poterle dire ciao”.

Già ieri, dopo le immagini dei ciondoli postati, i deputati di Fratelli d’Italia, Federico Mollicone, commissario di Vigilanza Rai, e Maria Teresa Bellucci, capogruppo in commissione Affari Sociali avevano detto: "Riconosciamo in Ornella Muti una grande icona del cinema italiano, ma riteniamo improprio il sostegno alla liberalizzazione della cannabis espresso in un post da parte della co-conduttrice di Sanremo". E avevano aggiunto: "Non vorremmo che Sanremo possa diventare il megafono delle posizioni del fronte della cannabis libera e del referendum. Tanto più di fronte ai recenti fatti di cronaca che vedono coinvolta la sorella di Ornella Muti, Claudia, in una maxiretata per smercio di sostanze stupefacenti. La riteniamo un’esternazione impropria. L’uso della cannabis in Italia è illegale, se non per uso terapeutico". È intervenuto anche Carlo Giovanardi: "È una cosa tristissima, vedere che si dà spazio a a chi promuove questa cultura della morte".

E dopo la conferenza Gasparri chiama in causa direttamente Viale Mazzini: "La Rai si è prestata a una operazione pubblicitaria con interessi personali della Muti? L'attrice va esclusa da Sanremo subito, soprattutto per questo possibile uso a scopo commerciale del Festival. La Rai fa pubblicità gratuita a prodotti che vengono promossi dalla Muti? Su questo chiederemo un'immediata riunione della Commissione parlamentare di Vigilanza per capire se ci sono interessi economici della Muti e se la Rai diventa luogo di pubblicità diretta o indiretta a vantaggio di terzi".

La Muti questa sera sul palco dell’Ariston parlerà della sua carriera e delle sue battaglie a favore della difesa dell’ambiente. Ma il suo passaggio a Sanremo, dove è arrivata per prima volta, sarà offuscato dalle polemiche sulla cannabis.

Del resto è tutta pubblicità alle battaglie che porta avanti insieme alla figlia Naike e che ha alimentato appositamente in vista della risonanza che garantisce il Festival.

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