Cultura e Spettacoli

"Lol, cinque minuti di stand up mi hanno... cambiato la vita"

Il monologhista, nato su YouTube, spiega perché lo show di Prime è diventato virale

"Lol, cinque minuti di stand up mi hanno... cambiato la vita"

Il suo canale YouTube è passato da otto a dodici milioni di visualizzazioni in sole due settimane. Il podcast Cachemire è il più ascoltato in Italia su Spotify. Insomma, per Luca Ravenna, monologhista fulminante, un volto da bravo ragazzo milanese da cui escono battute al vetriolo, il passaggio a Lol - Chi ride è fuori è stato un balzo in avanti. Anche se è stato eliminato quasi subito, per secondo. Lol è stato il fenomeno tv e social dell'ultimo mese, un'idea semplice, un giochino che si fa tra bambini (vince chi non ride) trasformata da Prime Video in una gara tra campioni della comicità (da Elio a Matano a Lillo), una ventata d'aria fresca tra la gente a caccia di spensieratezza. E anche lo show più visto in Italia su Amazon.

Luca, lei a Lol, sembrava passato lì per caso

«E in effetti così mi sentivo. Qualcuno del cast manco sapeva chi fossi. È stata un'esperienza brutale e stupenda. Quei cinque minuti di stand up i più tosti della mia vita: cercare di far ridere pezzi da novanta della comicità che devono per forza stare seri. Ho imparato più lì che in tanti anni da autore di programmi».

Beh, ne è valsa la pena...

«Direi. È stata un'esplosione: per la prima volta un pezzo di stand up è arrivato secondo in tendenza su Youtube. Sono stato un privilegiato e devo ringraziare chi mi ha scelto. Il mio canale ora va fortissimo. Penso che molti spettatori abbiano riconosciuto la mia sincerità: sono andati a vedere chi è questo? e hanno trovato tanto materiale».

Anche una consacrazione della stand up comedy all'italiana.

«Sicuro. Il passaggio tv di comici monologhisti come me, Pintus o Michela Giraud può trasformarsi in una spinta fondamentale al genere, finora considerato un po' di nicchia. Non vedo l'ora che altri broadcaster seguano l'esempio».

Come mai Lol è piaciuto così tanto al pubblico?

«Grazie all'empatia. Che è l'unica cosa che fa funzionare qualsiasi forma di narrazione. Un gioco semplice, innocente, che ti coinvolge da spettatore, che tu sia un bambino o un anziano. E, poi, molto ha pesato la scelta del cast, così eterogeneo, pescava in vari gusti comici. Ora tutti sanno che Amazon è il canale della risata, una bella operazione di marketing».

Ha contribuito anche la parallela corsa sul web.

«Assolutamente, è proliferato grazie ai meme, ai video, alle clip. La comicità non esisterebbe senza i social: questa è stata anche una lezione per le tv, l'integrazione è fondamentale, bisogna lasciare libera la visione sui canali social, il dibattito non si fa più il giorno dopo, ma in diretta».

Il passaggio a Lol ha fatto anche volare al primo posto su Spotify il podcast Cachemire, in cui sproloqui con Edoardo Ferrario.

«Siamo entusiasti. È una cosa nata a dicembre, figlia della clausura del Covid e dell'amicizia con Edoardo con cui lavoravo dai tempi di Quelli che il calcio. Speriamo che questo sia anche il volano per proporlo dal vivo quest'estate, finalmente con il pubblico, in spazi all'aperto. Lo vorremmo anche filmare per poi portarlo in tv sullo stile di Viva Radio 2 di Fiorello e dello show americano Bumping Mics».

Se dovesse dare retta ai sacerdoti del politicamente corretto, i suoi pezzi teatrali, intrisi di un gergo preso dalla strada, non esisterebbero

«Io penso che si possa dire tutto, però dipende da come lo fai e dove lo fai. C'è sempre tra il pubblico quello che si offende, io dico sempre migliorerò io, ma magari migliorerai anche tu. Poi io metto sempre in bocca le parole a un personaggio, in questo modo scarico sugli altri l'aver pensato delle cose brutte».

Com'era la vita da comico, magari con pochi soldi, quando non eri noto?

«In verità ero così contento di salire sul palco che non mi importava di guadagnare poco. Avevo iniziato a lavorare come autore televisivo ma mi deprimeva da morire. Prima del Covid giravo l'Italia in lungo e in largo ed era la mia massima soddisfazione».

Da dove le arriva questa carica di verve?

«Forse dal fatto che i miei genitori litigavano sempre, in continuazione, dalla mattina alla sera. E così io cercavo di disinnescare, di sdrammatizzare, di scaricare l'aggressività due grandissimi genitori, una coppia discutibile: da quando sono separati è diventata una bella famiglia».

Chi avrete venerdì a Cachemire?

»Valerio Lundini (il cui show riparte stasera su Raidue).

Ce lo chiedono da tanto, sarà un momento davvero fuori di testa».

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