Il personaggio della settimana

Mani a coppino, mamme e spaghetti: cosa c'è dietro la vittoria dei nostri Azzurri

Gli Azzurri hanno unito l'Italia non solo con i loro gol ma anche con la loro sfrontata e sfacciata italianità esibita durante gli Europei

Mani a coppino, mamme e spaghetti: cosa c'è dietro la vittoria dei nostri Azzurri

Se qualcuno non se ne fosse ancora accorto, l'Italia del calcio è Campione d'Europa. Qualche tifoso sta ancora smaltendo i postumi delle sbornie post Wembley ed è probabile che tra questi ci sia anche Nicolò Barella, che si è presentato al Quirinale e a Palazzo Chigi in evidente hangover. Tanti giovanissimi si sono rispecchiati nel giovane centrocampista sardo, che il giorno dopo la vittoria si è mostrato disfatto da una notte di bagordi post vittoria.

Certo, Barella è diventato un meme virale sui social con i suoi occhiali da sole neri, l'unico tra i suoi compagni, e la borraccia in mano. Ma, passateci il termine, l'orgogliosa italianità degli Azzurri è stato uno dei temi che ci ha fatto sentire tutti un po' più empatici con questi ragazzi. La gestualità dei calciatori nelle loro proteste è stata l'emblema del campionato. La "mano a coppino" è uno dei tormentoni social dell'ultimo mese, perché tutti in fondo ci siamo rivisti in loro quando discutiamo e cerchiamo di far valere le nostre ragioni. Siamo italiani semplici: discutiamo e gesticoliamo per rendere più efficace il nostro concetto.

Ma anche durante le premiazioni i nostri ragazzi hanno usato il booster per rimarcare la loro fierezza nell'essere italiani. Al di là del tricolore sventolato in ogni occasione, forse è stato Alessandro Florenzi a sdoganare uno dei luoghi più comuni sugli italiani. Quante mamme si sono commosse nel vedere questo ragazzo correre verso la telecamera con la medaglia d'oro al collo e urlare: "Guarda mamma, guarda qua!". Perché essere italiani vuol dire anche questo, senza vergogna e con orgoglio salutare la mamma in mondovisione.

Oppure chiamarla, come ha fatto Federico Chiesa. Nel pieno dei festeggiamenti, il giovane attaccante ha preso il suo smartphone e ha chiesto al suo assistente vocale di chiamare casa: "Siri, chiama mamma". Un'immagine rubata dalle telecamere che ha fatto rapidamente il giro del mondo commosso (ancora) le mamme davanti alle tv. Mammoni? Forse. Ma che male c'è?

C'è poi chi è scoppiato in lacrime con la moglie in videochiamata e chi con la fidanzata. Non hanno voluto perdere tempo i nostri, quei "bravi ragazzi" che a poche ore dal trionfo europeo hanno proseguito la festa con due matrimoni.

Federico Bernardeschi ha ricevuto un secondo bagno di folla durante il matrimonio con Veronica Ciardi a Carrara. Preso dall'entusiasmo, durante i festeggiamenti di Roma aveva invitato tutti e in tantissimi il giorno dopo si sono presentati fuori dal Duomo per fare ancora festa. Non quello che si può definire un matrimonio low profile per lo juventino e anche le polemiche tra la moglie e l'ex amica hanno contribuito. Marco Verratti si è invece adattato alle atmosfere chic di Parigi per il suo matrimonio con la modella Jessica Aidi. Nessun carosello e nessuna trombetta per l'attaccante ma Carla Bruni, trasformata in menestrello nuziale per l'occasione. Sembrano lontani anni luce per lei i tempi dell'Eliseo.

Ma se parliamo di italianità non possiamo citare colui che ci ha regalato la nota più orgogliosa di questo campionato. Il monumentale Leonardo Bonucci che, ancora in trance agonistica, un po' Totò e un po' scugnizzo, corre sotto la curva dei tifosi inglesi e urla "ne dovete mangiare ancora di pastasciutta", ha davvero incarnato il pensiero di 60milioni di italiani in quel momento davanti alla tv. E va bene così, perché i luoghi comuni talvolta è bello ribadirli, rimarcarli e sottolinearli.

Siamo italiani, siamo così e ne siamo orgogliosi.

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