L'amore non muore mai, a volte ritorna...
Che potrebbe essere il teaser di un piccolo testo semisconosciuto di argomento egizio scritto in francese da Filippo Tommaso Marinetti (1876-144), terzo libro in assoluto da lui pubblicato: La momie sanglante, uscito in lingua originale per le Edizioni Verde e Azzurro di Milano, nel 1903, e ora - dopo un sonno secolare - tradotto da Camilla Scarpa in italiano e curato dal super esperto di futurismo Guido Andrea Pautasso. Eccolo qui: La mummia che sanguinava (Aspis, pagg. 56, euro 7).
Mummie, maledizioni, antichi riti, angoisse voluptueuse...
Ma cos'è La mummia che sanguinava? È un breve monologo allucinante e angoscioso ambientato all'epoca dei Faraoni che Filippo Tommaso Marinetti - nato all'ombra delle palme di Alessandria d'Egitto, prima rivista fondata a 17 anni, titolo: Le Papyrus, e una giovinezza trascorsa a Parigi, dalle Piramidi ai boulevard - compose per celebrare un fausto evento: il matrimonio dell'amico Guglielmo Anastasi con Marta Siccoli. Al loro banchetto nuziale, domenica 10 gennaio 1904, il futur-poeta nell'imbarazzo generale declamò un epitalamio grondante versi sensuali e impregnato di aromi funebri. Alzando il calice all'Amore, brindò alla Morte. E lo fece ispirandosi all'usanza degli antichi Egizi, i quali non celebravano alcuna festa senza che vi fosse qualcosa che alludesse alla brevità della vita. E Eros incontrò Thanatos.
Anni di avanguardie, egittomania e culto dell'occulto, Marinetti con l'impeto del poeta e il rigore dello studioso rinarrò a suo modo, fra palpiti lascivi e derive necrofile, il mito della mummia rediviva bramosa di un amore impossibile. «Tu vivrai ancora e sarai ancora giovane per l'eternità» non è solo l'esergo hollywoodiano del film La mummia del 2017 con Tom Cruise e Sofia Boutella. È prima di tutto un'arcana formula dei sacerdoti egizi destinata a donare nuova vita ai defunti dopo la mummificazione, considerata un tramite tra l'esistenza terrena e quella eterna.
Passaggi erotici e messaggi ermetici, La mummia che sanguinava fu allora un dono di nozze inatteso al compagno di sedute spiritiche Guglielmo Anastasi, giornalista e commediografo, e oggi un regalo insperato a noi lettori: se non fosse stato per Guido Andrea Pautasso, autore di una dottissima introduzione, e per una piccola casa editrice che ha nel nome un animale abituato al limo del Nilo, chissà quando avremmo potuto leggere in italiano La momie sanglante...
E per il resto, non rimangono che le coincidenze. Esempi? Uno: il ritrovamento di una copia originale della Momie sanglante con dedica autografa di Marinetti al conte Alessandro Casati, appassionato di paranormale, sulla cui discendenza cadde un'oscura maledizione (Camillo Casati Stampa, omicida-suicida, protagonista di un celebre caso di cronaca nera nell'Italia del 1970). Due: la loro dimora, Villa San Martino ad Arcore, considerata casa maledetta, abitata da spiriti e fantasmi, e oggi da Silvio Berlusconi, che qui ha fatto costruire il suo mausoleo personale, La volta celeste.
Tre: il film horror Blood from the Mummy's Tomb - titolo francese, appunto: La momie sanglante - girato nel 1971 dal regista inglese Seth Holt (Seth è una divinità egizia...) trovato cadavere poco prima della fine delle riprese. Antichi misteri. D'Egitto.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.