Cultura e Spettacoli

Meglio un bel libro o un libro bello?

Pubblicare testi importanti è un conto, volumi «perfetti» un altro...

Meglio un bel libro o un libro bello?

La domanda è: tra le migliaia di novità che si trovano in libreria, meglio un bel libro (a scelta: la riedizione di un classico, un saggio storico, il catalogo di una mostra...) o un libro bello?

Ovviamente non è la stessa cosa. Per dire: Del meno di Tommaso Landolfi, appena riedito da Adelphi, è un bellissimo libro dal punto di vista letterario (certi pezzi sono impagabili, pura storia del giornalismo) ma è un libro brutto. Un raro esempio di sciatteria editoriale (strano per essere Adelphi): non c'è niente che spieghi da dove arrivino e in che anno furono scritti gli elzeviri (si presume Corriere della sera, si presume anni '70), non c'è una data, non una prefazione o postfazione (e non vale dire che è così che uscì a suo tempo da Rizzoli, nel 1978: proprio perché è una riedizione, anche se non è detto da nessuna parte, una «nota al testo» sarebbe necessaria). Altra cosa invece sono i libri belli, cioè quelli che alla qualità del testo uniscono un'alta cura editoriale (apparati, traduzione, eccetera...).

E poi, ci sono i bellissimi. Che a tutto ciò aggiungono una particolare attenzione al progetto grafico, all'impaginazione, la scelta della carta, la copertina, la stampa... Si chiamano gioielli. E sul mercato editoriale italiano non sono tanti. Ma ci sono. Ad esempio i volumi pubblicati da una casa editrice nata a Milano ma pensata da un siciliano e che ha un nome «francese» (un omaggio, con refuso, a Stendhal, a suo modo milanese pure lui). Henry Beyle.

L'editore, Vincenzo Campo, uno fra i massimi conoscitore della storia dell'editoria italiana del '900, è elegantissimo. E così i suoi libri. Sempre perfetti: nella scelta dei titoli (a volte testi inediti più spesso repêchage), nella cura dei dettagli, nei materiali... Di poche pagine, composti in monotype, stampati su carte di pregio, in tiratura limitata... Oggi la casa editrice compie dieci anni (a proposito: auguri) e per l'occasione - ormai siamo a quattordici collane con più di duecento titoli - ha pubblicato un esemplare Catalogo 2009-2019 (pagg. 182, euro 50, in sole 500 copie) con testi di quattro famosi bibliofili: Stefano Salis, il fotografo Ferdinando Scianna, Matteo Codignola e Lorenzo Viganò. Ecco.

Anche solo sfogliandolo - tra grandi autori della letteratura e piccole sperimentazioni editoriali - si capisce perfettamente la differenza tra un bel libro e un libro bello.

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