Cultura e Spettacoli

"Mi hanno detto che sei f...", "Tu che porti male": lo scontro Vanoni-Paoli

Ornella Vanoni ha ripercorso la sua vita dall'arrivo degli americani al primo bacio con Gino Paoli, passando per la lite con Mina e le foto di Playboy

"Mi hanno detto che sei f...", "Tu che porti male": lo scontro Vanoni-Paoli

Ornella Vanoni, classe 1936, è uno dei pilastri della musica leggera italiana, una delle grandi voci femminili che ha attraversato i decenni per arrivare a farsi amare anche dalle nuove generazioni. È in attività dal 1956 e questo fa di lei una delle artiste più longeve del nostro panorama artistico. A lei, Aldo Cazzullo e il Corriere della sera hanno dedicato una lunghissima intervista di due pagine, nella quale Ornella Vanoni si racconta senza filtri ma con grande lucidità, senza dilungarsi in chiacchiere ma regalando ai lettori delle finestre inedite sul suo mondo.

Il tormentone estivo e l'amicizia con Giorgio Gaber

Nata a Milano, ha venduto oltre 65 milioni di dischi e nel 2021, a quasi 87 anni, è stata protagonista di uno dei tormentoni estivi insieme a Colapesce e Dimartino: "Toy boy nasce da un’idea di Guadagnino, il regista. Mi sono divertita a interpretare il personaggio vestito di nero con la veletta. Ridere oggi è così difficile...". Tanti i ricordi sviscerati nel corso dell'intervista, come quello dell'arrivo degli americani alla fine della guerra, che lei definisce "profumati". Un ricordo che l'accompagna ancora adesso: "Sapevano di Palmolive, mentre i nostri poveri soldati erano stati mandati in guerra senza nulla, neppure il sapone. Ancora adesso la cosa che più mi piace di New York è l’odore". Nella Milano del dopoguerra "tutto sembrava possibile", dice Ornella Vanoni, che in quegli anni divenne amica di Giorgio Gaber ed Enzo Jannaci.

L'amore con Giorgio Strehler

Tanti gli amori famosi nel suo passato, tra i quali Giorgio Strehler: "Nessun uomo mi ha mai amata tanto. Era sposato, ma non importava: sposarmi non è mai stata la mia ambizione". Ornella Vanoni è sempre stata una donna libera di testa e lo conobbe mentre frequentava i corsi al Piccolo Teatro: "Veniva sempre a fare lezione nella mia classe, per lo stupore delle altre: di solito non si vedeva mai. L’insegnante di danza era sua moglie, da cui era già separato. Mi detestava: aveva capito al volo che sarei piaciuta al marito". La relazione poi naufrogò perché, spiega la Vanoni, "non potevo seguirlo nella droga e negli altri suoi vizi". Per diverso tempo Giorgio Strehler cercò di tornare con lei, che ormai aveva chiuso quella porta, ma il ricordo di quell'amore ancora oggi è vivo in Ornella Vanoni: "Nella vita lo amavo come si ama un uomo. E delle altre non me ne fregava niente".

"Sposai Ardenzi, ma ero ancora innamorata di Gino Paoli"

L'altro grande amore è stato Gino Paoli: "Gino non aveva i soldi neanche per il biglietto del tram; così andavamo sempre a piedi, io gli trotterellavo dietro con i tacchi a spillo, sfinita". Quindi la Vanoni prosegue ricordando il loro primo bacio: "Appoggiati a un muretto, gli chiesi: 'Ma tu sei frocio?'. Rispose: 'No, perché?'. E io: 'Mi avevano detto così'. E lui: 'A me invece hanno detto che tu sei lesbica, canti male e porti male...'. Siamo scoppiati a ridere. E ci siamo dati il primo bacio". Di lui, dice di essere stata "gelosissima" perché "non c’era mai. Sposato, sempre in giro. Uscivamo di casa ognuno con una borsa di gettoni e stavamo ore al telefono". Oggi, Ornella Vanoni dice: "Sposai Ardenzi, ma ero ancora innamorata di Gino".

Le "canzonette", il servizio sul Playboy e l'amicizia con Mina

La sua musica la definisce "canzonette", ma in realtà sono brani che hanno tracciato, tracciano e tracceranno un solco profondo in chi le ascolta. "Di ogni brano arriva alla gente una frase sola, in cui si riconosce. Mi sono sempre chiesta perché 'L’appuntamento' piacesse così tanto. La risposta è nella prima strofa: 'Ho sbagliato tante volte ormai...'. Perché tutti hanno sbagliato nella vita. E tutti hanno conosciuto 'uno di quei giorni che ti prende la malinconia...'", dice oggi al Corriere.

Le sue foto su Playboy sono diventate storia ma ci tiene a precisare che "non sono mai nuda. Feci io la regia del set. Si intravede appena un capezzolo". Del rapporto con Mina ricorda l'amicizia e poi la lite quando saltà un programma da fare assieme, che lei poi condusse con Raffaella Carrà: "La chiamo: 'Sei una vigliacca'. 'Allora è guerra?' risponde. Guerra no; ma avrei voluto saperlo da lei. Poi facemmo pace. Ma da quando si è rifugiata in Svizzera ci siamo perse".

I soldi, la solitudine e la morte

A Venezia verrà presentato il film Senza fine sulla sua vita dove, tra le altre cose, Ornella Vanoni confessa di non avere soldi: "Li ho sempre persi tutti. Hanno scritto che ho un patrimonio di 118 milioni di euro, più di Miuccia Prada. Se fosse vero non sarei qui con lei, sarei a nuotare in un’isola del Pacifico". Nell'intervista, motiva questa situazione spiegando che li ha persi "Un po’ perché mi fregavano: a fine tournée talora mi davano solo una parte di quel che mi spettava; sapevano che non avrei controllato. E un po’ per un senso di solitudine. Ero sempre da sola nelle mie scelte; e gettavo via il denaro. Compravo una casa, la arredavo, poi vedevo che nessuno veniva a trovarmi, neppure mio figlio, e la rivendevo, magari a metà prezzo".

La solitudine accompagna da sempre la vita di Ornella Vanoni, che definisce la gravidanza come il periodo più bello della sua vità perché è "l’unico momento in cui non sei sola. In cui si è davvero in due". Un senso di solitudine provato anche con gli uomini, tranne "nei momenti di eros. Quando lo faresti in un portone, divoreresti la persona amata di baci, la mangeresti, vorresti infilartela dentro, essere un tutt’uno...". Una vita vissuta tutta, fino in fondo, senza risparmiarsi niente, quella di Ornella Vanoni, che ammette di non avere paura della morte: "Oltre una certa età non si può e non si deve andare. Mia zia visse 107 anni: un cervello lucido, purtroppo, in un corpo distrutto. Da diventare pazzi. No, a un certo punto bisogna morire".

Ornella Vanoni e la politica

Con Alzo Cazzullo, Ornella Vanoni ha affrontato anche il tema politico, rivelando che durante la Prima Repubblica votava socialista: "Amavo Nenni". Su Craxi, invece, dice: "Grande, grosso, forte. Aveva una certa allure fisica. E poi quel modo di parlare, con le pause che davano peso alle parole... Abbiamo litigato quando ho capito che il partito mi stava usando". Alle prossime elezioni amministrative voterà Beppe Sala ma nell'intervista non disdegna parole di apprezzamento per Matteo Salvini: "Molto intelligente. Fa di tutto per assomigliare all’uomo del popolo. Tutta la sua politica, dal Papeete in giù, è un modo per dire: io sono come voi.

Nel suo campo, è bravissimo".

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