Mika: "La mia omosessualità? Un mostro chiuso nell'armadio"

Mika è un artista eclettico, capace di essere un cantante ma anche un presentatore e ora, in attesa sul suo nuovo album, si racconta in una lunga intervista affrontando anche il tema della sua omosessualità

Mika: "La mia omosessualità? Un mostro chiuso nell'armadio"

È una star famosa in tutto il mondo. Mika è cantante, compositore, giudice di talent show e anche presentatore. Dopo un periodo di assenza dalle scene, il prossimo 4 ottobre, sarà disponibile il nuovo album dell’autore di "Grace Kelly", dal titolo "Il mio nome è Michael Holbroock". Un album che non dimenticate le sue atmosfere pop ma che sarà più intimistico rispetto ai precedenti. E in una recente intervista rilasciata a Il Corriere, Mika si rivelato a 360 gradi, fra lavoro, carriera musicale e omosessualità.

"Sono molto esigente con me stesso. Rasento la perfezione fino a farmi del male – rivela l’artista -. Anche quando compongono una canzone dai ritmi giocosi cerco di mettere tutto me stesso. La chiave del mio successo? la creatività e la mia credibilità". E con il nuovo album e il tour che attraverserà l’America, Mika scrive un altro capitolo della sua carriera artistica, dopo anni in cui ha appeso al chiodo il microfono per dedicarsi alla tv. "Mi sentivo in gabbia. Mi è piaciuto fare la tv. Ho potuto sviluppare un progetto e curarlo in ogni sua parte, un’esperienza che mi ha cambiato ma non è stato molto stressante – afferma -. Per questo ho deciso di cambiare, dovevo farlo per ritrovare me stesso".

Non rinnega neanche il suo recente coming out affermando: "Avevo 13 anni quando ero consapevole di essere omosessuale. La mia diversità era un gigante, un mostro nell’armadio – racconta -. Mi sono chiesto come sarei potuto essere me stresso senza farmi del male. Ho lottato per questo status quo e per conquistare un successo che per me ha significato salvezza e libertà. Oggi guardo quei mostri senza vergogna".

Un periodo non facile quello di Mika, prima di diventare cantante. "Il bullismo? Un’altra molla.

Resistevo grazie a un pensiero fisso: un giorno chi mi prende in giro applaudirà ai miei concerti". La sua identità è stata costruita grazie alle icone della musica pop anni ’80. "I testi, le voci di quei artisti erano vero e sincero –afferma -. Per questo anche nella mia musica piace molto sperimentare".

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