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Morto Del Monte, raccontò l'amore con grazia

Il regista girò intriganti ritratti di donna. Il suo film più noto "Piccoli fuochi" con la Golino

Morto Del Monte, raccontò l'amore con grazia

Un altro pezzo del cinema anni Settanta si dissolve, con la morte del regista Peter Del Monte. Noto anche per il suo legame sentimentale con l'attrice e musa Valeria Golino, l'artista 77enne è morto ieri a Roma, nella clinica Antea dov'era ricoverato. A darne notizia, la compagna Marina e la figlia Emilia. Americano di San Francisco, dov'era nato il 29 luglio 1943, Del Monte s'era laureato in Lettere a Roma, con una tesi sull'estetica cinematografica, frequentando poi il Centro Sperimentale di Cinematografia, diretto da Roberto Rossellini. Il suo esordio è datato 1975, con il film Irene Irene, interpretato da Alain Cuny e Olimpia Carlisi e segna il primo dei suoi tanti ritratti di donna, grazie al quale ottenne la candidatura al Nastro d'Argento quale miglior regista esordiente. Cinque anni dopo, otterrà una menzione speciale della giuria della Mostra del Cinema di Venezia con L'altra donna. Il Premio Unicef gli venne conferito per Piso pisello (1981) e nel 1982 andrà in concorso al Festival di Cannes con Invito al viaggio. Il suo titolo più conosciuto è Piccoli fuochi, con la Golino: Nastro d'Argento per il miglior soggetto. Nel 1987 realizzò Giulia e Giulia, con un cast di stelle: da Kathleen Turner a Sting, il film fu il primo ad essere girato con la videocamera Sony HDVS, sistema analogico ad alta definizione. Seguirono Etoile (1989); la coproduzione francese L'invitation au voyage (Invito al viaggio, 1983), Piccoli fuochi (1985), Tracce di vita amorosa (1990) e Compagna di viaggio (1996), dove si narra l'incontro fra uno smemorato professore (Michel Piccoli) e una ragazzina fragile (Asia Argento). Il film gli valse la candidatura a due Nastri, come miglior regista e miglior sceneggiatore (con Gloria Malatesta e Claudia Sbarigia). Molti i premi vinti, anche per una certa contiguità al sistema-cinema incardinato dalla sinistra, culturalmente egemone in quegli anni.

I suoi lavori più recenti sono stati: La ballata dei lavavetr (1998), Controvento

(2000), Nelle tue mani (2007) e Nessuno mi pettina bene come il vento (2014). Autore raffinato, al traino della propria passione letteraria, egli ha saputo raccontare la solitudine e l'amore con particolare intelligenza.

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