Un grande della musica se ne è andato all'improvviso mentre parlava, assaporava la sua musica. È morto Jeffrey Tate, direttore d'orchestra inglese, per una malore mentre era in visita all'Accademia Carrara di Bergamo. Aveva 74 anni. Inutili i soccorsi prestati dagli operatori del 118. Tate ha diretto alcune delle principali orchestre del mondo, dalla London Symhony ai Berliner. In Italia era stato direttore musicale del San Carlo di Napoli e direttore dell'Orchestra Sinfonica della Rai che insieme alla Direzione di Rai Cultura «esprimono il loro più profondo cordoglio». «Il grande direttore d'orchestra inglese - è scritto in una nota - è stato Primo direttore ospite della compagine sinfonica della Rai dal 1998 al 2002, e successivamente Direttore onorario fino al 2011». Avrebbe dovuto dirigere il concerto in programma giovedì prossimo all'Auditorium Rai Arturo Toscanini di Torino, che sarà a lui dedicato. «Restano indimenticabili tutti i suoi numerosissimi concerti sul podio dell'Orchestra Rai, con la quale ha interpretato al più alto livello pagine del repertorio inglese, capolavori di Bach, Bruckner, Mahler, Schumann e Wagner, del quale eseguì anche I maestri cantori di Norimberga in forma di concerto».
Nato il 28 aprile 1943 a Salisbury, Tate era stato a lungo ricoverato per la spina bifida e la cifosi di cui soffriva dalla nascita. Aveva studiato pianoforte e composizione al Trinity College di Cambridge e si era laureato in medicina, anche se poi aveva scelto di concentrarsi sulla musica classica, la sua grande passione. Il direttore aveva già avuto due gravi crisi, ad Amburgo e a Napoli, in cui aveva rischiato di morire.
Aveva un debole per la musica che si avvicina alla morte: «È la mia parte oscura, wagneriana», aveva spiegato in un'intervista, «nelle mie condizioni c'è un modo diverso di guardare alla vita, sei più indipendente. Sul piano artistico, è molto utile».
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