"La musica di oggi è fresca e giovane. Ma non fa per me"

La cantante celebra la sua carriera in oltre 700 canzoni. Con alcuni inediti e rarità

"La musica di oggi è fresca e giovane. Ma non fa per me"

Non è per niente presenzialista, anzi, ma ha un repertorio sterminato e ha fatto concerti di tutti i generi, dal pop alla musica sacra. Antonella Ruggiero ha un posto tutto particolare nella storia della musica italiana, dalla guida dei Matia Bazar alle numerose e variegate esperienze soliste. Per celebrare la sua carriera, pubblica per la prima volta in streaming e download 27 album, un corpus di oltre 700 canzoni che rappresentano tutta la sua carriera. Accanto a questi c'è un album particolare, dall'appropriato titolo Come l'aria che si rinnova, in cui interpreta alcuni brani inediti e alcune rarità, come un brano a sfondo sacro scritto appositamente per lei da Ennio Morricone.

Quanti dischi, tutto il suo repertorio per i suoi fan.

«Il ricordo del passato è la medicina migliore per proiettarsi nel futuro. Quando facevo la cantante a tempo pieno producevo molto e ora voglio riproporlo al mio pubblico, ma anche metabolizzarlo di nuovo alla mia maniera».

L'album nuovo ha un titolo accattivante.

«Sì, sono canzoni che ho eseguito poco e che amo molto. Appunto, è come l'aria che si rinnova, ha un nuovo sapore e nuovi significati. Sono 18 brani estrapolati dalla mia carriera dal 1996 a oggi e rivissuti con lo spirito del nostro tempo».

Una Antonella rinnovata, dunque.

«Ci si rinnova sempre cercando di mantenere la propria identità. Questi brani comunicano il mio pensiero personale, la mia storia, la mia vita; una finestra che si apre e lascia fluire emozioni».

Chi è oggi Antonella Ruggiero?

«Quella di sempre che continua a crescere. Dall'adolescenza ho costruito la mia personalità artistica e ho cercato di vivere la musica al passo con i tempi. Ora torno più leggera dopo il peso enorme di questi due anni di pandemia, durante i quali ho avuto anche il timore di non poter più cantare».

Ha diviso i vari dischi per temi.

«Sì, per esprimere tutti i generi. C'è un disco con musica sacra e uno con musica popolare e dialettale, c'è la musica d'autore e la ballata pop».

Ce n'è anche uno che si intitola Stranezze.

«Contiene cose fuori dagli schemi e musica contemporanea come Pomodoro genetico, un brano complesso per sola voce».

Già, la sua splendida voce; come decise di diventare cantante?

«Io volevo fare grafica e pittura ma a Genova, a un concerto della PFM, incontrai i Matia Bazar e divenni subito la loro cantante, e arrivò subito anche il successo. Così cominciai un cammino con loro che è durato 14 anni».

Perché li ha lasciati?

«La mia innata voglia di curiosità, principalmente».

Ha nuovi progetti?

«A breve porterò a Cagliari e a Sassari la mia versione de La buona novella di De André per voce recitante coro e orchestra».

De André è impegnativo...

«Fa pensare, muove i sentimenti con la razionalità, la passione e la denuncia. La sua opera mi tocca nel profondo».

Nel disco inedito c'è un brano di Morricone.

«Un brano molto difficile da eseguire. Da Morricone ho imparato quanto le musiche più diverse possano rimanere uniche, ma anche confluire in un solo genere universale».

Che cosa pensa della musica di oggi?

«Non l'ho ancora detto, ma lo dico ora. Dico sempre quando facevo la cantante perché ora mi dedico a singoli progetti multimediali e di largo respiro. Dunque, quando facevo la cantante amavo il pop e le ballate jazz che amo tutt'ora. La musica di oggi è fresca e piena di idee, è fatta da giovani per i giovani, ma non è per me».

E se tornasse a fare la cantante?

«Mai escludere nulla. Ormai i dischi li produco da me, quindi potrebbe venirmi qualche idea particolarmente folle.

Come vede il suo futuro?

«Ora ho

raccontato il passato. Il futuro non lo ipoteco mai, ma sono serena, anche se conscia che viviamo un periodo terribile. Il lockdown mi ha segnato parecchio, anche se mi ha dato il tempo di preparare questa collezione di dischi».

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