Venezia - Fischi e applausi. Terrence Malick è così, o si ama o si odia. Troppo rarefatto, esistenziale e estetizzante, il suo cinema. Inevitabile che divida le platee. È successo anche ieri: To The Wonder ha spaccato senza sfumature di grigio la stampa presente alla Mostra. Nel suo film non ci sono le orge a cielo aperto né i crocifissi che finiscono nelle mutande filmati da Ulrich Seidl. Non ci sono i corpi deformati e il degrado grottesco di Daniele Ciprì. Non ci sono nemmeno gli psicopatici redenti dallo spiritualismo fasullo visti in The Master. E dunque la parte dei critici più «birignosa» reagisce insoddisfatta. Forse anche perché ieri al Lido è stata la giornata dei film sull'amore, trattato senza l'additivo di particolari perversioni.
«Se tu mi ami non ho bisogno di nient'altro», dice Marina a Neil nel film di Malick. E esattamente Love Is All You Need è il titolo della coloratissima ma profonda commedia ambientata sulla costiera amalfitana, presentata fuori concorso da Susanne Bier e con un Pierce Brosnan in forma smagliante. L'opera firmata dal vincitore dell'ultimo Festival di Cannes è invece una riflessione poetica e dolente sulla fragilità dell'amore umano. Sul desiderio di renderlo eterno. Sulla definitività e la fedeltà. Una riflessione sulla grazia.
Marina (Olga Kurilenko) è una bellissima e inquieta donna ucraina, madre di una bambina di dieci anni (Tatiana Chiline), che vive a Parigi dove si è sposata e ha presto divorziato. Neil (Ben Affleck) è un aspirante scrittore che ha lasciato gli Stati Uniti alla ricerca d'ispirazione. All'apice del loro amore i due trascorrono una romantica vacanza a Mont Saint Michel, conosciuta in Francia come «la meraviglia dell'Occidente». «Che cos'è questo amore che ci ama? Questo amore che viene dal nulla?», si chiede Marina mentre danza sul lungomare davanti alla stupenda abbazia di Mont Saint Michel. Ma quando il terzetto si trasferisce a Bartlesville (Oklahoma), nella casa di lui, l'incanto svanisce. La bambina diventa insofferente, Marina non si sente più sicura dell'amore di Neil e il permesso di soggiorno sta per scadere. L'incontro con Padre Quintana (Javier Bardem), prete in crisi di fede che chiede a Dio «per quanto ancora ti nasconderai? Perché mi costringi a fingere sentimenti che non provo?», non rasserena l'orizzonte. Così Marina decide di tornare in Francia e Neil riallaccia la storia con una fiamma di gioventù (Rachel McAdams). Ma non è finita...
To The Wonder è una storia d'amore (lo è anche quello di natura divina che investe il prete) girata quasi senza dialoghi, con testi poetici e voce «off» come d'abitudine nei film di Malick. La camera si muove con lentezza, inquadrando immagini di estasiante bellezza e la ben nota e ricorrente luce dell'alba. A incrinare questa visione tanto idilliaca è l'inusitata comparsa di Anna (Romina Mondello), una giovane spiritata che, con argomenti improbabili («guarda me che sono l'esperimento di me stessa»), esorta Marina a una vita più istintiva.
Sarebbe stato interessante interrogare il regista su come abbia scelto i suoi attori. Chiedergli, per esempio, se abbia affidato ad Affleck la parte di un uomo silente e anaffettivo, proprio perché considerato uno degli attori più inespressivi di Hollywood. O abbia assegnato a Bardem la parte di un prete pieno di dubbi proprio perché sex symbol universale. Ma, fedele alla propria invisibilità, Malick ha disertato la conferenza stampa. Qualche notizia arriva dalla Kurilenko: «Quando ho incontrato il regista tra noi è scattata subito una buona sintonia», racconta l'ex bond-girl. «Lui sapeva già chi ero e quello che potevo dare. È una persona molto intelligente e sensibile. Sul set non ho avuto bisogno di tante indicazioni perché sapevo che cosa fare». E a chi contesta le lentezze di Malick perché quelle le sanno fare solo i russi, l'ucraina Kurilenko manda a dire che «Malick ha chiesto a me e Affleck di leggere I fratelli Karamazov, L'idiota e Anna Karenina. Per me che li avevo letti capendoli poco da ragazza, rifarlo ora è stata una nuova scoperta».
Vincitore a Cannes con The Tree of Life, assai difficilmente il maestro dell'Illinois potrà bissare il successo a Venezia, tanto più che il presidente della giuria Michael Mann sembra amare un cinema più movimentato.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.