Pablo: "Rendo bellissime le donne meno fortunate"

Un make up artist internazionale che ha messo la sua professione al servizio delle donne meno fortunate, colpite da tumori o da altre gravi patologie. Con lui ritrovano femminilità e sorriso

FDN Photo
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Un riconoscimento prestigioso quello conferito a Pablo, Art Director ed erede di Gil Cagnè. Lo scorso 4 Febbraio, a Roma, si è svolta la premiazione Eccellenze Italiane di Assolutela. La Sala Isma del Senato della Repubblica ha visto premiati intellettuali, sportivi, magistrati ed esponenti del mondo istituzionale.Un riconoscimento che arriva dopo anni di duro lavoro, come truccatore professionista e insegnante, ma anche per l’importante contributo offerto gratuitamente in favore di pazienti o ex pazienti oncologiche.

È il 1996, quando Pablo incontra l’ormai iconico Gil Cagnè, truccatore delle star. Da quel momento diventa suo allievo e suo erede oggi. Oltre ad essere responsabile della linea di make up Gil Cagnè, è anche fondatore della Face Place make up Academy, nonché docente di trucco presso la facoltà di Cosmetologia (Università di Ferrara). Nel suo curriculum, un elenco infinito di manifestazioni ed eventi di spicco del mondo della moda e della bellezza quali Miss Italia, Altaroma, Miss Mondo, London Fashion Week, Mode a Paris o New York Fashion Week.

Molto sensibile alle tematiche sociali, in particolare alle questioni che riguardano le donne, con le quali passa gran parte delle giornate lavorative, Pablo ha deciso di mettere la sua arte a disposizione di donne che sono state colpite da tumori o altre patologie a seguito delle quali, o a causa dei trattamenti, hanno perso ciglia e sopracciglia. Pablo insegna loro a ricrearle con il make up, affermando più volte di essere ben consapevole di non poter guarire queste donne, ma di credere fermamente che aiutarle a vedersi più belle, possa dare loro maggiore carica per affrontare questa difficile sfida.

Ha ringraziato in modo sentito il suo Maestro Gil Cagnè…

“Il mio ringraziamento più grande va anzitutto a lui. Un Maestro di vita e di arte, oggi rappresentato in ben 95 paesi del mondo dall’azienda del sig. Antonio Baldan e dal direttore scientifico Dott. Sandro Sansoni”.

Ha fatto notare che il make up viene spesso, ed ingiustamente, legato prettamente alla sfera narcisistica…

“Ho sempre riflettuto sul fatto che il make up venga associato solo alla vanità o al narcisismo. In 26 anni di duro lavoro ho sempre cercato su dedicare tutte le mie energie alla valorizzazione delle donne attraverso la comunicazione e la creazione di prodotti dedicati a tutte le donne del mondo, da quelle più fortunate come le attici o personaggi pubblici, a quelle comuni, a quelle più sfortunate come le donne malate di cancro o quelle sfregiate con l’acido”.

La sua è senza dubbio una carriera brillante. Quale consiglio darebbe alle nuove generazioni?

“Di non perdere fiducia nei propri sogni. È importante la formazione, dunque la teoria a braccetto con la pratica. Ma è anche molto cruciale l’umiltà che forse oggi manca. Siate curiosi, non fermatevi mai, guardatevi intorno e non siate mai sicuri al 100% di voi stessi.

Prodotti di bellezza e sicurezza. Qual è il tuo punto di vista da art director?

I nostri prodotti vengono controllati continuamente ed abbiamo un ufficio qualità con delle figure specializzate nel controllo delle sostanze e degli ingredienti. Tutti i nostri fornitori utilizzano materie prime certificate a livello europeo e già questo è una garanzia.

Con lei il make up acquisisce anche una connotazione sociale, grazie ai numerosi progetti grazie ai quali hai insegnato a donne che avevano perso ciglia e sopracciglia a causa di una malattia, come ricrearle. Come la fanno sentire queste iniziative?

Devo dire che ogni giorno mi sento per la fortuna non solo di essere in salute, ma anche di aver avuto la possibilità di intraprendere questa carriera che amo profondamente.

Gli incontri che ho fatto con queste donne mi hanno lasciato una grande ricchezza interiore. È straordinario vedere come si illuminino i loro occhi quando si vedono trasformate dal trucco, poiché, magari non sempre ci facciamo caso, ma le sopracciglia sono una parte determinante della nostra fisionomia.

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