Cultura e Spettacoli

Paragone: la gente venga da me

In attesa delle ragazze di Miss Italia, ci pensa Gianluigi Paragone ad andare a raccogliere un pubblico più popolare su La7. E lui, uscito dalla Rai dopo una burrascosa contrapposizione con il dg Gubitosi e dopo aver preso le distanze dall'area politica - la Lega - che lo aveva portato ai vertici della Tv pubblica, non cerca di rendere più chic il suo programma. L'intento è quello dichiarato di aprire i microfoni alla gente, di metterli a confronto con i politici sui problemi concreti, di raccogliere e amplificare la delusione e le frustrazioni delle persone comuni. Insomma, quello che aveva cercato di fare negli ultimi anni su Raidue e che, con una scenografia diversa, tenterà di riproporre su La7 da questa sera. Titolo del programma La gabbia, «quella della burocrazia, delle diseguaglianze sociali, delle tasse - racconta il giornalista - da cui la gente vorrebbe uscire», mentre i politici li terrà in piedi in studio, «perché almeno ogni tanto devono soffrire anche loro». Rispetto al rischio di gettare benzina sulla rabbia della gente, ribatte che si punterà su casi di cronaca reali senza dare sfogo a inutile populismo. Invece, rispetto, all'uscita dalla Rai, chiosa: «Gubitosi non può dire di non essere condizionato dalla politica. Siccome la politica in Rai comanda, ha il diritto di decidere. Io sono entrato con la politica, e la politica mi ha buttato fuori. È sbagliato, ma accetto le regole della casa». Insomma, Paragone si considera ormai «in pari» con il suo passato e, con chitarra e orecchino al seguito, pronto a «una nuova sfida professionale che credo di essermi guadagnato sul mercato».

La Lega? «È un soggetto politico finito, perché il federalismo ha prodotto soltanto più tasse, alla faccia della semplificazione promessa».

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