Peppone Calabrese: "Sanremo? Non l'ho mai sognato"

Il conduttore di Linea Verde, Peppone Calabrese, ci racconta l'amore per il territorio e l'educazione al mangiar bene

Peppone Calabrese: "Sanremo? Non l'ho mai sognato"

Oste per passione e conduttore Rai per caso. La carriera televisiva di Peppone Calabrese, lucano doc, ha preso il via grazie a un incontro fortunato, un regalo della vita senza nemmeno averlo chiesto. Oggi, a 46 anni, è conduttore di Linea Verde (la domenica su Rai Uno a mezzogiorno) e di Linea Verde Tour (con Federico Quaranta e Giulia Capocchi, in onda il sabato, sempre alle dodici), dopo aver dato dimostrazioni della sua abilità a La Prova del Cuoco prima come chef e poi come inviato. Profondo conoscitore dello street food e innamorato delle tradizioni, Peppone è un personaggio molto amato dal pubblico e porta avanti con semplicità e ironia quelle che sono le sue passioni in cucina, tra i campi e nel nostro Belpaese.

Se fosse nominato ministro dell'Agricoltura qual è la prima cosa che farebbe?

“Cercherei di accrescere la consapevolezza di quanto sia importante il valore dell'agricoltore-contadino che porta avanti pratiche antiche. Lavorerei perché gli acquisti siano sempre più consapevoli e a chilometro zero, in modo da riuscire ad arginare lo spopolamento dei borghi, perché questo è un modo per avere economia circolare. Infine proporrei dei laboratori didattici di agricoltura nelle scuole di primo grado. Ci sono bambini che non sanno neanche dove dormono le galline”.

C'è qualcosa che potrebbe mangiare per una settimana di fila?

“La pizza, senza alcun dubbio. È un simbolo dell'Italia ma anche della storia. Mi viene in mente il Ruccolo della mia Basilicata, un prodotto che mi dà emozioni perché mi ricorda mia nonna quando lo preparava. Veniva cotto prima di infornare il pane, per non sprecare il calore del forno. L'impasto era condito con un po' di pomodoro e magari formaggio, se avanzava in casa”.

Come è lavorare a fianco di Beppe Convertini a Linea Verde?

“Beppe è un ragazzo piacevole ed educato. Abbiamo instaurato un bel rapporto e stiamo bene insieme”.

Un pregio e un difetto di Peppone?

“Sono gioviale ed è il pregio, ma molto permaloso, un grande difetto”.

Un pregio e un difetto dei suoi compagni di avventura?

“Seguo il proverbio della mia terra, prendi il buono che l'amaro arriverà e quindi guardo solo ai pregi. Daniela Ferolla è accogliente, Ingrid Muccitelli dolce, Federico Quaranta puntiglioso”.

Nel suo ambiente volano tanti coltelli?

“Anche se qualcuno li lancia, io non mi giro e quindi non vedo. Vado avanti per la mia strada, con grande studio e abnegazione. Cerco di dare grande valore alle persone che intervistiamo, facendo sempre un passo indietro, e di far capire quanto di bello c'è nel nostro Paese”.

Cosa ha imparato in questi anni di gestione della popolarità?

“Che è importante tornare a Potenza e continuare a fare l'oste nel mio ristorante Cibò. Servire ai tavoli e proseguire il mio impegno di educazione al cibo, al mangiar bene e a quanto questo sia importante non solo per se stessi ma per tutta la comunità”.

Ci indica un piatto della sua terra da assaggiare assolutamente?

“Il pane cotto. Il pane che diventava raffermo dopo quattro o cinque giorni e che i transumanti portavano con sé. Mettevano a cuocere le erbe spontanee che trovavano e poi ci aggiungevano il pane, un po' di olio e, talvolta, anche il peperone crusco. Era un'occasione di convivialità: se chiudo gli occhi mi vengono alla mente le persone strette attorno al fuoco, per via del freddo, intente a cucinare. Un piatto buono che sa di ricordi e momenti belli”.

Come impiega il suo tempo libero?

“Nella solidarietà. Sono un volontario del centro socio educativo del comune di Potenza. In questo periodo abbiamo cura di tredici persone con disabilità grave”.

Fra un po' ci sarà Sanremo, ha mai sognato di salire sul palco dell'Ariston come ospite?

“È un sogno troppo grande e non l'ho mai neanche pensato o immaginato.

In realtà avevo il sogno di giocare a calcio e ricevere un passaggio importante da Maradona (e ride, ndr). Le cose che mi sono successe sono capitate, non le ho mai cercate. Così come essere tra i protagonisti in Rai è stato un regalo”.

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