Retromarcia del ministro Bonisoli e buon museo a tutti. «L'anno prossimo le giornate gratuite per i musei aumenteranno: si passerà a venti giornate gratuite e saranno distribuite in modo diverso rispetto al passato». Così il titolare del Mibac ha risposto - ieri a margine dell'inaugurazione dell'anno accademico delle Scuole Civiche Milanesi - a chi chiedeva aggiornamenti sulla programmazione delle domeniche gratis nei musei statali. L'idea di Bonisoli è quella «di introdurre dei criteri di gestione nei musei e non di propaganda politica: questo significa che alcune giornate verranno decise a livello nazionale, ad esempio la settimana che si conclude con il 10 marzo in tutti i musei statali sarà gratuita, dal martedì alla domenica. Alcune domeniche del mese rimarranno gratuite da ottobre a marzo». Le altre giornate di ingresso libero, invece, «saranno a disposizione dei singoli direttori». Quindi se - ha chiosato a esempio il ministro - la Pinacoteca di Brera «vuole mantenere la prima domenica del mese gratuita d'estate io sono contento, e avrà due giornate in più da mettere dove vuole». Se invece un museo pensa di avere «troppi visitatori che arrivano durante la domenica gratuita, come il Colosseo, potrà mettere un'entrata gratuita magari in una fascia pomeridiana per gestire meglio i flussi».
Un bonus anche per i giovani: «Dal prossimo anno i ragazzi dai 18 ai 25 anni entreranno a 2 euro perché vogliamo incentivare e creare l'abitudine di andare al museo nei ragazzi che non hanno grandi mezzi economici, perché vedere una parte del nostro grande patrimonio culturale può aiutarli a crescere», ha concluso il ministro. Ma questa è una modifica più marginale perché in tutti i monumenti statali, gli under 18 italiani, e di paesi appartenenti all'Ue, entrano già gratuitamente. Così come gli studenti delle facoltà umanistiche, italiane ed europee.
Insomma un cambio di indirizzo netto rispetto a quanto il ministro aveva annunciato a luglio, ovvero l'abolizione delle domeniche gratis. Annuncio che aveva provocato forti polemiche. Bonisoli aveva spiegato in quella occasione che le domeniche gratis erano state una bella iniziativa promozionale ma: «Se uno pensa di pagare una cosa e improvvisamente diventa gratis sembra un po' una fregatura: portare avanti questo progetto ben oltre il periodo per cui era stato pensato non va bene». Erano intervenuti opponendosi alla modifica sia Dario Franceschini, il padre delle domeniche gratis, sia altri esponenti politici come Maria Stella Gelmini: «Trovo profondamente sbagliata l'idea: non vorremmo che il governo del no alla Tav, all'Ilva e alle grandi opere, diventi anche il governo del no alla cultura».
Nel corso dei mesi le posizioni del ministro si sono ammorbidite sino alla svolta di ieri, che cerca di tenere assieme le giornate gratis e le esigenze dei musei. Bisognerà vedere, dopo i vari annunci, come saranno i provvedimenti esecutivi per mettere in pratica il progetto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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