Plusvalenza olimpica nell'archeomercato. Palermo e Atene si scambiano le dee

Un piede del Partenone torna a casa. Un'Atena acefala va in Sicilia

Plusvalenza olimpica nell'archeomercato. Palermo e Atene si scambiano le dee

Fra Palermo e Atene lo scambio, con relativi contratti quadriennali rinnovabili, avverrà alla pari (con l'inserimento nella trattativa di un elemento di prospettiva a favore di Palermo). In sostanza, una plusvalenza, ma di quelle cristalline, fatte alla luce del sole mediterraneo e che soddisfa entrambe le parti, visto che non sborseranno un euro. Questa, in estrema sintesi, la notizia ufficiale del primo «botto» dell'archeomercato 2022 (per il calciomercato, si veda alla sezione Sport). Ma entriamo nei dettagli.

Corre l'obbligo anzitutto di dire che i due, pardon, le due big, non si presentano in condizioni ottimali alle loro nuove destinazioni (per una si tratta in realtà di un ritorno alle origini): alla greca che sbarcherà in Sicilia manca la testa, mentre dell'italiana (ma con doppio passaporto) che approderà nuovamente all'ombra dell'Acropoli è rimasto soltanto un piede. Tuttavia le offese del tempo e degli uomini che le hanno mutilate risalgono a molti secoli fa, sono quindi cadute nella prescrizione dell'oblio, e poi, in fondo, nell'archeomercato le cose funzionano come nel calciomercato: più che cercare la perfezione, conviene non peggiorare la situazione, insomma, salvare il salvabile. E così ben venga lo scambio fra il piede destro di Peithó (o Artemide) e l'Atena acefala.

Fuor di metafora, qui si parla davvero di due campionesse del secolo V a.C. e anche dell'avvio di un programma indubbiamente lungo e difficile, forse addirittura utopistico, che chiama in causa molti altri Paesi, oltre all'Italia: il ritorno nella loro sede originaria di vari pezzi del Partenone dispersi qua e là. «Sarà la nostra amatissima sorella Sicilia - ha detto il direttore del Museo dell'Acropoli di Atene, Nikolaos Stampolidis - ad aprire la strada e a indicare la via per la restituzione alla Grecia anche degli altri Fregi partenonici custoditi oggi presso altre città europee e soprattutto a Londra e al British Museum». Chi ha orecchie per intendere...

Il piede di Peithó o Artemide è noto agli studiosi come «Reperto Fagan», dal cognome del console inglese in Sicilia, Robert (1761-1816), possessore di una ricchissima collezione archeologica che fu venduta da sua moglie fra il 1818 e il 1820 al Regio Museo dell'Università di Palermo di cui il Museo «Antonio Salinas», dove ancora per poco si trova, è l'erede. Il canale privilegiato fra Palermo e Atene è aperto da almeno vent'anni, ma soltanto ora si è andati a dama, dando alla Grecia ciò che è della Grecia.

Grecia che signorilmente ricambia la gentilezza con la fascinosa statua acefala di Atena, grosso modo dello stesso periodo, alta 60 centimetri, che intuiamo in posa da consumata modella, con un bel seno sodo coperto da un peplo.

Alla metà dell'VIII secolo prima di Cristo risale invece il cadeau aggiunto da Atene: un'anfora con motivi geometrici, rinvenuta nel 1961 in una tomba alle pendici dell'Acropoli.

Dunque, per tornare al mercato, finalmente due plusvalenze benedette dagli dèi.

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