Povero Saviano, il nuovo libro vale uno Strega. E il Nobel?

Povero Saviano, il nuovo libro vale uno Strega. E il Nobel?

Dopo aver raccontato il narcotraffico internazionale, in ZeroZeroZero, con qualche occhiata a Wikipedia di troppo e qualche delusione nel numero di copie vendute, Roberto Saviano torna a parlare di Napoli con il suo nuovo libro La paranza dei bambini (Feltrinelli, in uscita a novembre). Parla di ragazzini in scooter e a mano armata che sfrecciano per i vicoli di Napoli. Quindicenni che vengono da famiglie normali eppure scelgono il crimine. Ovviamente, se no Saviano non sarebbe Saviano, a spingerli verso il male è la fame di denaro e la versione napoletana del turbo capitalismo. Non temono il carcere né la morte, perché sanno che «i soldi li ha chi se li prende». Però, a essere cattivi, si potrebbe anche dire che magari hanno visto Gomorra in tv e si son fatti prendere la mano... Per il resto questa volta l'opera dovrebbe essere di pura finzione letteraria. E già circolano indiscrezioni che il libro possa essere candidato al premio Strega. Dei candidati al premio, si sa, è normale che si cominci a parlare con mesi di anticipo.

Certo che in questo caso prima ancora che il romanzo venga letto... Comunque forse la candidatura preventiva di Saviano allo Strega va considerata come una deminutio: prima, quando non si sapeva cosa dire, si candidava Saviano per il Nobel.

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