Pure Mentana scivola sul nano-share

Appiccicare una numerino così piccolo sotto il fulgente nome di Enrico Mentana fa un po’ rabbrividire: uno virgola cinque per cento

Pure Mentana scivola sul nano-share

Uno virgola cinque. Per cento. Appiccicare una numerino così piccolo sotto il fulgente nome di Enrico Mentana fa un po’ rabbrividire. Certo, ci sono duemila scusanti, però sta di fatto che martedì solo 455 mila spettatori hanno scelto di seguire lo speciale del direttore del TgLa7 dedicato al cambiamento dell’articolo 18. E, quando, anche la punta di diamante di una rete che pareva destinata a una stagione di meraviglie perde colpi, allora veramente si può ufficializzare la crisi del canale di Telecom Italia. Una Tv, lo abbiamo già ripetuto altre volte, che avendo impostato tutto il palinsesto sull’approfondimento e sull’onda lunga dell’acceso scontro politico, si è ritrovata con un pugno di mosche in mano con l’avvento del governo tecnico. E ora fa fatica a trovare una nuova linea.
Certo, martedì a portarsi via gran parte della platea c’era la partita di Tim Cup Juventus-Milan che ha raggranellato ben 9 milioni di spettatori e uno share del 32 per cento. Però, nonostante la forza del richiamo del pallone, chi preferiva tenersi informato ha guardato lo stesso, per esempio, Ballarò che ha registrato un 13 per cento di share. A favore di Mentana bisogna anche ricordare il coraggio di mandare all’aria i palinsesti e di decidere all’ultimo minuto di mettere in piedi uno speciale dato che le notizie sulla trattativa sul lavoro sono arrivate praticamente durante l’edizione delle venti del Tg. Dunque tanto di cappello a Chicco che ha dato la linea alla Gruber e poi se l’è ripresa appena finito Otto e mezzo (pure fermo al 3,2 per cento). In ogni caso sono cifre che fanno riflettere anche perché i tentativi di speciali di prima serata altre volte (per esempio quello con Saviano) non sono andati benissimo.
Prime serate a parte, anche il Tg si sta «normalizzando»: dopo le splendide performance dell’ultimo anno che hanno portato a quintuplicare e anche più gli ascolti dell’edizione delle venti, da settimane il notiziario sta calando.

Certo, per ora, è tutto grasso che cola: la media del primo trimestre di quest’anno si aggira sull’8,16 per cento, cifre altissime per La7 e identiche a quelle dello stesso periodo dello scorso anno. Però, rispetto all’ultimo autunno d’oro, si viaggia al ribasso. Dunque se Chicco è ben lontano dal piangere sui dati come è accaduto alle colleghe di rete Dandini, Bignardi e Guzzanti, sta cominciando a preoccuparsi.

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