Cultura e Spettacoli

Quando il web è peggio della ghigliottina

E chi saprà mai a quanti condannati, colpevoli e non, ha fatto perdere spietatamente la testa, Madama #Ghigliottina. Da quando il progresso trasformò una rude mannaia in una più sofisticata macchina di morte, la precisione e la velocità si impadronirono anche dell'ultimo istante, che divenne proprio ultimo e proprio istante. «Un rapido soffio d'aria fresca sulla nuca», la definì Monsieur Guillotin... La morte lenta, che aveva ispirato favolosi addii letterari, lasciò il posto alla più prosaica e attonita «na botta e via!» Ma, così come non c'è mai fine alle sciagure, anche la «tamarraggine» non ha confini spaziotemporali. Ed è di queste nostre ultime generazioni il declino inarrestabile dello stile anche nelle macabre stanze dell'ultima triste umana miseria.

Se, infatti, l'affilata ultima lama del Rasoir National non ha risparmiato l'incipriato regale collo di Marie Antoniette e del di lei im/potente sposo, né quello dell'aristocratico rivoluzionario Robespierre o della viscontessa salottiera «Manon Roland», oggi a tagliare le teste (sempre più vuote, ahimè) dei nemici o dei semplici avversari ci pensa un ben più viscerale e pecoreccio #Vaffanculo. Ah, volgarità dei tempi moderni!

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