Da anni L'indignato speciale va in onda ogni domenica mattina dalle 9 alle 11 su Rtl 102.5. Lo conduce uno dei giornalisti radiofonici più eclettici e competenti, ossia Fulvio Giuliani (nella foto), con Andrea Pamparana e Davide Giacalone. Di volta in volta, viene discusso con gli ascoltatori l'argomento del giorno, che è di solito trasversale, non settoriale e non si rivela un pretesto per fare del populismo un tanto al chilo. Non a caso, è molto seguito ed è uno dei più ascoltati da chi voglia realmente informarsi. Ieri mattina l'argomento era inevitabile e neppure c'è bisogno di spiegare quale fosse: l'emergenza coronavirus. Il programma per due ore è stato puro servizio pubblico, lontano da qualunquismi e becerume che, ora più che mai, sono controproducenti e disinformativi. In due ore sono stati interpellati ascoltatori con storie significative da raccontare e sono stati raggiunti i due governatori delle regioni in questo momento sotto minaccia. Il presidente della Lombardia, Attilio Fontana, è stato molto chiaro: «Sarei stato più rigido nelle misure che attengono il distanziamento sociale per impedire occasioni di contatto. Il vero problema di questa emergenza è che la gente non si è resa conto della gravità della situazione». Parole sacrosante dopo lo spettacolo indecente e pericoloso di tanti giovani (ma non solo) uno di fianco all'altro a trascorrere la serata di sabato sui Navigli milanesi. Ancora più tranchant il governatore veneto Luca Zaia: «Stanotte abbiamo preparato una relazione per il premier, per dire di togliere le tre province venete dalla zone rosse. Ho scoperto che avevano già deciso, voglio che vengano escluse».
In due ore L'indignato speciale si è rivelato ancora una volta un programma capace di informazione tempestiva, autorevole, mai faziosa. E, specialmente in questa fase, è un valore aggiunto che merita un ulteriore applauso.
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