Raf e Tozzi, che coppia "Un nuovo brano e poi il tour insieme"

Tornano a collaborare 31 anni dopo il boom di "Gente di mare": "Tra di noi molta ironia"

Raf e Tozzi, che coppia "Un nuovo brano e poi il tour insieme"

Rieccoli. E se non è una sorpresa, poco ci manca: Umberto Tozzi e Raf tornano a collaborare 31 anni tondi tondi dopo Gente di mare che li portò all'Eurovision Song Contest. Ora brano nuovo: Come una danza, che da oggi è pure in radio. E un grande tour nei palasport: partenza il 30 aprile dall'Rds Stadium di Rimini e tappe anche al Forum di Milano (13 maggio), al PalaLottomatica di Roma (18 maggio) e al Nelson Mandela Forum di Firenze (16 maggio). «Dopotutto abbiamo una lunga amicizia, non solo come musicisti ma pure come vicini di casa a Roma», ha spiegato Raf, al secolo Raffaele Riefoli nato il 29 settembre (quando si dice il destino) di quasi sessant'anni fa, sempre timido e riflessivo come fosse un debuttante.

«La nostra musica, specialmente il suo Self control e la mia Gloria, hanno fatto ballare tutto il mondo», riassume Umberto Tozzi, classe 1952, che non esagera: Self control del 1984 è stato al top delle classifiche in 21 paesi e Gloria, beh, è un classico inserito pure nella colonna sonora di Flashdance e di The Wolf of Wall Street. «Era naturale che saremmo tornati a collaborare, ho scritto il testo pensando a cantarlo con Umberto». «L'intesa è rinata al mio concerto di ottobre all'Arena di Verona e oggi posso dire che da tanto tempo non sentivo un pezzo così forte», risponde Tozzi prima di farlo ascoltare in anteprima. «L'amore ha la sua importanza, non è un algoritmo né una scienza, è come una danza che cresce e non puoi farne senza» recita il testo e si capisce che lo stile è quello di Raf, uno che ha la metrica nel sangue. Insomma, Come una danza è un brano che si apre pop e poi si allarga fino all'electronic dance music (edm) con un inserto rap: «Cantavo rap già nel 1984 quando in Italia non lo faceva nessuno», dice Raf e non gli si può dare torto. «Tra di noi ci sono ironia, complicità, amicizia e stima reciproca» rincara Tozzi, quasi a far intendere che il progetto non finisce qui. Ad esempio, Come una danza potrebbe essere il biglietto da visita per presentarsi in gara al Festival di Sanremo, magari con un brano ancora più forte. Sarebbe un colpo di scena. In ogni caso, «ora non sappiamo nulla», rispondono in coro.

Di certo, i loro concerti potrebbero diventare un punto di raccolta multigenerazionale, sulla traccia di altri incroci recenti come quello di Renga, Nek e Pezzali. Lo conferma il cofanetto Raf Tozzi, due cd editi dalla Sugar con una scaletta alternata che comprende successi giganteschi come Il battito animale, l'attualissima Gli altri siamo noi, Cosa resterà degli anni '80, Ti amo, Interminatamente e via elencando un repertorio che tutti, anche i più snob, conoscono a memoria. «Pensiamo di avere un pubblico eterogeneo, ma forse non quello della trap, anche se ho visto un post di Sfera Ebbasta che dedicava la mia Infinito alla sua ragazza. Ecco, se venisse al nostro concerto, Sfera sarebbe un ospite gradito», dice Raf che conserva l'allure dell'artista vero, quello sganciato dalle logiche di mercato. Lui e Tozzi si compensano, e si vede. In più, non hanno nulla da dimostrare perciò sono imprevedibili.

Loro due, uno più pop

l'altro più beatlesiano, hanno anche scritto con Bigazzi quella Si può dare di più che vinse al Festival di Sanremo ed è diventato uno dei caposaldi del nostro pop d'autore. E magari va a finire che a questo giro ci riprovano.

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