Reti e tasti nuovi Ecco la "guerra" del telecomando

In poco tempo sono scomparsi marchi storici come «Mtv» e sono cambiate alcune caselle Il tentativo è organizzare meglio la lista delle emittenti, ma per molti resta un rebus

Reti e tasti nuovi Ecco la "guerra" del telecomando

Se vi piacciono le notizie come le racconta SkyTg24 non dovete più digitare 27 ma 50. Se volete ascoltare musica e andate in cerca dello storico marchio Mtv non dovete più premere 8 ma 67. Se vi piacciono i programmi culturali de Laeffe non potete più schiacciare nulla ma dovete dotarvi della parabola di Sky. Se amate farvi una scorpacciata di film americani della Paramount invece dovete pigiare 27. Insomma, avete già mal di testa. Quello che viene sempre quando ci si inoltra con il pollice oltre il tasto nove del telecomando. Della televisione digitale terrestre, intendiamo. Perché poi sulle altre piattaforme si aprono mondi diversi.Il rompicapo raccontato sopra è quanto avvenuto nelle ultime settimane. Marchi storici che muoiono, spostamenti di reti, cambiamenti di contenuti. Niente di eccezionale per i più giovani fruitori televisivi, un ostacolo insormontabile per quelli più anziani, che già hanno faticato a prendere dimestichezza con quella selva di canali che sono arrivati a pioggia con l'avvento del digitale terrestre. Come si insegna a un settantenne-ottantenne come trovare una nuova rete? «Beh, in effetti è molto difficile che uno spettatore di quel tipo possa riuscire a districarsi nei numeri del telecomando superiore al nove - risponde realisticamente Francesco Siliato, partner dello studio Frasi, società specializzata in analisi dei media - La cifra doppia è già una meta complicata, figuriamoci la tripla. Purtroppo quella è una generazione che resta esclusa da questo mondo, abituata a fermarsi su Rai e Mediaset. Che, non dimentichiamo, raggiungono insieme ancora il 60 per cento del pubblico. Ma se scendiamo come età, tra i sessantenni, troviamo un parterre già molto svezzato». Dunque, se i nonni sono «condannati» a chiedere ai nipotini di scovare per loro i documentari storici, le partite o qualche bel vecchio film, i meno anziani possono appassionarsi ai cruciverba televisivi.Del resto, in effetti, con gli ultimi cambiamenti si sta andando nella direzione di una maggiore omogeneizzazione delle aree tematiche. Per esempio SkyTg24 è andata a posizionarsi nel tasto 50 accanto agli altri canali all news Rainews24 e Tgcom. E ha lasciato libero il 27 occupato da Paramount channel, che ora si trova vicino ad altre reti di cinema. «Questo è un vantaggio evidente per i consumatori - dice ancora Siliato - perché ovviamente per loro è più facile trovare quanto si desidera scanalando in aree dal medesimo contenuto». Per anni le emittenti si sono posizionate a caso, a seconda delle acquisizioni, del potere, delle sentenze giudiziarie, in una situazione di confusione totale. A cui nel tempo ha messo (in parte) ordine l'Agcom, in mezzo a una miriade di corsi e ricorsi (soprattutto da parte delle tv locali, che da anni combattono per non essere penalizzate). Infine, adesso, sono le stesse aziende a cercare posizioni coerenti, mettendosi d'accordo anche con i broadcaster concorrenti. Un esempio è il recente mutamento di marchio e di contenuto dei canali otto e nove, un tempo Mtv e Deejay (ora uno di Sky e l'altro di Discovery), passati da reti semi musicali a canali semi generalisti. Entrambi offrono lo stesso tipo di prodotti, per lo stesso tipo di pubblico, ma non hanno avuto paura di mettersi uno accanto all'altro. In primo luogo perché la numerazione - subito dopo il 7 - ovviamente li avvantaggia, ma anche perché attirano spettatori a vicenda. Poi la guerra si fa e farà sui contenuti (ieri tv8 ha annunciato con enfasi il risultato del 18 per cento di share per la notte degli Oscar).

Tutto questo, comunque, nella numerazione bassa del telecomando, perché poi digitando dal sessanta in su (discorso che non vale ovviamente per l'area pay Premium) si entra in una ampia zona di tv locali, religiose, di televendite, di ripetizione di medesimi canali, in cui è quasi impossibile mettere ordine e creare fasce omogenee che possano indirizzare lo spettatore, anche perché sono in continua mutazione, oltre che a rischio perenne di chiusura. Per cui la diritta via in questa selva oscura resterà smarrita...

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