«Goodbye che....? Se non si parla di scienza non c'è cultura. Le vostre sono bischerate, siete grulli», parola dell'astrofisica Margherita Hack. O meglio di Andro Merkù, che la imita con perfetto accento fiorentino. Questa sera alle 21 la finta Hack interverrà al Teatro Franco Parenti di Milano in Goodbye capitalism!?. Un theatre talk ideato da David Parenzo con Giuseppe Cruciani, irriverenti conduttori della Zanzara, programma di successo a Radio 24. «Il format unisce il classico talk show coinvolgendo il pubblico del teatro - spiega il vulcanico Parenzo -. Ci sarà anche Eugenio De Giorgi che racconterà da attore gli ultimi scandali della banche italiane. Partendo da questo primo test il sogno è far girare nelle piazze italiane una specie di Zanzara breaking news, come i cantastorie di una volta, che raccontano l'attualità dei nostri giorni coinvolgendo la gente con un pizzico di teatralità. Produttore cercasi». Fra teatro, intrattenimento e notizie gli imitatori, come il triestino Andro Merkù, sono un pezzo forte del format che si preannuncia gustoso.
Stasera Cruciani, Parenzo, Merkù in teatro con Goodbye Capitalism!?. È l'ennesimo scherzo della Zanzara?
«Come scrisse Manzoni nel suo 5 maggio: Ei fu. Siccome immobile/ dato il mortal sospiro, ma era la morte di Napoleone Bonaparte. Oggi ci chiediamo senza prenderci troppo sul serio se è giunta l'ora del capitalismo. Non a caso David Parenzo aprirà le scene distribuendo al pubblico le banconote del Monopoli sulle note di Money, money degli Abba. Poi arriverà Giuseppe Cruciani preceduto dal monologo di Gaber sul mercato demonio e Dio. Se devo dare un titolo meno anglofono a Goodbye capitalism!? oserei dire: Tutto quello che vorreste sapere sulla crisi, ma che non avete mai osato chiedere».
E Merkù che ruolo ha al teatro Parenti?
«Farò incursioni telefoniche da dietro le quinte, come alla Zanzara, nel ruolo di imitatore o meglio di guastatore. Ovviamente telefonerà in sala l'astrofisica Margherita Hack richiestissima dopo lo scherzo al saggio Onida. Tremonti non può mancare nella recita del de profundis al capitalismo. E sto preparando una new entry del mio repertorio di grande attualità, ma non roviniamo il bello della sorpresa. Vi dico solo una battuta del personaggio: La rete vi inghiottirà.... siete tutti morti che camminano».
Oltre alla satira sulla graticola del palcoscenico ci saranno personaggi seri o presunti tali?
«Certo, da Michele Boldrin, economista di Fare per fermare il declino a Marco Rizzo l'ultimo dei moicani, pardon dei comunisti ad Antonello Sanna, che a colazione mangia pane e capitalismo fino a Giorgio Arfaras direttore di Lettera economica. E poi interverrà Lui, il nostro amato presidente all'alba delle sue 87 primavere. Giorgio Napolitano, alias Andrea Radic altro imitatore della Zanzara, che aprirà il talk show teatrale».
E magari farà un'altra telefonata a qualche saggio come quella con Valerio Onida, che ha scatenato un putiferio da parte dei parrucconi di sinistra?
«In radio o in teatro continuiamo ad ordire scherzi che nelle nostre intenzioni sono sempre trasversali. Non scegliamo la vittima per ragioni ideologiche o politiche, ma per l'impatto sull'attualità, sia bianca, rossa o nera».
Ma il vostro è giornalismo, satira o imitazione?
«Siamo su una linea di confine. Di certo, però, come diceva Picasso l'arte è la menzogna che fa emergere la verità. Satira ed imitazione fanno parte del mondo artistico.
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