Se l'"Omeopatia" è un virus, ci vuole la cura Burioni

Bugie, leggende e (tristi) verità sulla pratica medica nata nell'Ottocento. Definita più dannosa che utile

Se l'"Omeopatia" è un virus, ci vuole la cura Burioni

C hi di voi conosce il medico Joseph Roy? Pochi credo, eppure all'inizio del secolo scorso individuò un batterio che chiamò «oscillococco». Questo nome a molte mamme dice qualcosa, infatti l'Oscillococcinum è un noto prodotto omeopatico spacciato per antinfluenzale. Negli Stati Uniti è obbligatorio indicare il contenuto di ogni preparato, e nel caso specifico «un grammo di Oscillococcinum contiene un grammo di zucchero». Proprio così. Ma la cosa più divertente è che l'oscillococco scoperto da Roy non esiste. Erano solo bolle d'aria osservate da un microscopista non proprio esemplare. Tuttavia l'Oscillococcinum continua a essere venduto e comprato.

E qui si entra nel vivo del nuovo libro dell'ormai celebre immunologo Roberto Burioni, che ha fatto della verità scientifica in campo medico la sua battaglia, prima per i vaccini e adesso, senza guantoni come suo solito, contro l'omeopatia. Burioni viene spesso attaccato dai no-vax come se le sue fossero opinioni personali, ma ciò che scrive non è nient'altro che il pensiero della comunità scientifica. E lo scrive anche molto bene, tanto che il suo Omeopatia. Bugie, leggende e verità (Rizzoli, pagg. 204, euro 18) è avvincente come uno splendido romanzo, e non risparmia nessuno, né medici né farmacisti. Ma dovete leggerlo, io mi limito a fornirvi un assaggio per tematiche, un piccolo dizionario burioniano.

HAHNEMANN Medico tedesco che all'inizio dell'Ottocento si inventò l'omeopatia, ossia il curare «il simile con il simile». Solo che il curare il simile con il simile faceva morire le persone, e si inventò il concetto di diluizione pressoché infinita, a tal punto da somministrare il nulla. La cosa funzionava perché all'epoca la medicina era molto arretrata, e si guariva di più a non essere curati che a essere curati.

DILUIZIONE Le diluizioni omeopatiche sono in genere 30CH, vale a dire che «per assumere una singola molecola di un principio attivo bisognerebbe bere un quantitativo pari a cento miliardi di volte la massa della Terra».

ANATRA L'Oscillocuccinum di cui sopra contiene una tintura ricavata da un'anatra (avete letto bene, un'anatra) diluita 200K. A parte il principio stregonesco, «per assumere una singola molecola di quell'iniziale preparazione bisognerebbe ingurgitare litri d'acqua in un numero immensamente superiore a quello che corrisponde a tutte le molecole dell'universo conosciuto». Ecco perché c'è solo zucchero. (Ma pure se vi dessero l'anatra intera cambierebbe poco dal punto di vista antinfluenzale).

PLACEBO I preparati omeopatici funzionano come placebo, ossia se qualcuno ci crede. È la forza della suggestione. Inoltre «la nostra mente è facile da ingannare: tende a stabilire rapporti di causaeffetto tra due avvenimenti a breve distanza l'uno dall'altro». In pratica la maggior parte delle malattie guarisce spontaneamente, ma siamo portati a credere che «siamo guariti perché abbiamo preso l'Oscillococcinum, o le vitamine, o la tisana consigliataci dalla cugina naturista».

LEOPARDI «Ho preso una pasticca di Arnica 30CH e mi è passato il mal di testa significa ben poco, anche se pronunciata da una persona in perfetta buona fede. È come dire ho recitato una poesia di Giacomo Leopardi e ha cominciato a piovere e pretendere di trarre conclusioni circa l'influenza dei versi del poeta marchigiano sulle condizioni meteorologiche».

INNOCUA È un pensiero comune: alla fine se in un preparato omeopatico non c'è niente non farà neppure male. Certo, se non hai niente. In realtà le vittime sono molte. Per esempio «in Provincia di Pesaro e Urbino è morto per un'otite un bambino di 7 anni, a Bari è morto di polmonite un bambino di 4 anni. Entrambi curati da omeopati irresponsabili che non hanno somministrato ai loro pazienti cure efficaci che gli avrebbero salvato la vita. Questi sono comportamenti che devono essere puniti sia dalla magistratura che dall'Ordine dei medici con provvedimenti severissimi».

DOPPIO CIECO Nessun preparato omeopatico ha mai superato un test del doppio cieco. «Gli studi che vogliono dimostrare l'efficacia dei prodotti omeopatici in effetti esistono, ma se si va a controllarli sono tutti di scarsissima affidabilità. O non sono in doppio cieco, o non sono nemmeno in cieco (anche i pazienti sanno che stanno prendendo il farmaco!)».

MEMORIA In particolare quella dell'acqua, che l'immunologo Jacques Benveniste pensò di aver scoperto. Solo che fu smascherato, anche grazie all'aiuto di un illusionista, James Randi (Benveniste imbrogliava, però leggetevi la storia intera nel libro di Burioni). Tra l'altro, cosa di cui non si rende conto chi «crede» nell'omeopatia: «se venisse dimostrata una qualunque efficacia superiore al placebo di un preparato omeopatico dovremmo rivedere tutta la chimica e la fisica che conosciamo». Parlare di memoria dell'acqua è come dubitare fisicamente della legge di gravità e credere che buttandoci dalla finestra non ci schianteremo al suolo ma voleremo come Superman.

PARACADUTE A proposito di schiantarsi al suolo e di rimedi alternativi, un fantastico esempio di Burioni: siete su un aereo che sta precipitando ma potete salvarvi con dei paracadute. Da una parte ci sono i paracadute ufficiali, progettati da ingegneri, dall'altra paracadute alternativi, progettati con tecniche e conoscenze di secoli fa.

«Non solo: tra i paracadute alternativi ci sono anche cappelli con la tesa molto larga, ombrellini come quello di Mary Poppins, uno scatolone con l'etichetta Tappeti volanti, i palloncini del film Pixar Up e alcune biciclette di E.T.».

Davvero vi affidereste a ciò che è alternativo alla prova scientifica?

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