Se la volpe e il coniglio nella City non s'azzannano

«Zootropolis» della Disney dedicato al tema della convivenza tra diversi

Cinzia RomaniIl 90 per cento degli animali è formato da prede: soltanto il 10 per cento è composto da predatori. Da qui la brillante idea di Zootropolis, nuovo film d'animazione Disney di Byron Howard e Rich Moore, con la co-direzione di Jared Bush (dal 18 nelle sale), che elimina la presenza degli esseri umani, per dar vita a un mondo di mammiferi pelosi, pacifici e antropomorfi. Così la volpe truffaldina Nick s'aggira in camicia e cravatta in una città a metà tra New York e Londra, mentre la coniglietta di campagna Judy indossa la divisa da poliziotta: i due, personaggi fondamentalmente umani, dovranno risolvere un caso difficile. Insieme e in 48 ore, altrimenti il Capitano Bogo, un grosso bufalo, s'imbufalisce. Nick&Judy, nemici naturali, conoscendosi meglio fraternizzano. In barba ai pregiudizi. E qui sta il nocciolo di tale piacevole storia per tutti, con strade, negozi e abiti per roditori e orsi polari: si può andare d'accordo, a patto di capirsi. Via dai preconcetti, insomma.Al suo 55esimo cartone, la Disney punta, oltre che sul messaggio sociale, anche sull'estetica del pelo, scolpito con nuove tecnologie. «Nel film ci sono 64 specie di animali e a ciascuno abbiamo dato il suo pelo, che si muove al vento: in ogni città circola aria. L'orso polare ha il pelo trasparente, la volpe, scuro alla radice e più chiaro sulle punte. Per rendere le pellicce realistiche, abbiamo lavorato 18 mesi. E gli animali sono vivi e veri, non impagliati!», spiega il produttore Clark Spencer, ieri a Roma per il lancio di Zootropolis, insieme ai registi.Da 92 anni la Disney prosegue la tradizione degli animali parlanti, da Bambi a Il Re Leone, ma qui è evidente l'impronta del produttore esecutivo John Lasseter, convinto che sia indispensabile la ricerca, per un forte impatto. «Abbiamo parlato con antropologi e sociologi per ripercorrere la storia dell'umanità: quando una maggioranza e una minoranza entrano in contatto, si sviluppano problemi sociali. Inizialmente, volevamo soltanto girare un film divertente sugli animali.

Poi ci siamo resi conto di affrontare un discorso importante, conservando il divertimento», dice Rich Moore. Occhio al bradipo lentissimo che fa il burocrate alla Motorizzazione civile: fa ridere platee junior e senior di tutto il mondo.

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