Sette amici come le sette note. Sette adolescenti che devono affrontare la vita come le sette note che devono far risuonare meravigliosamente per diventare professionisti della musica. Sette talenti che si uniscono nell'armonia dell'orchestra. La Compagnia del Cigno, nuova fiction Rai scritta e diretta da Ivan Cotroneo in onda da lunedì 7 gennaio, è un bel prodotto: è insieme un romanzo di formazione, un viaggio nella musica classica (e la sua contaminazione con il pop) e, anche, un inno alla bellezza e alla forza di Milano. Presentata ieri al cinema Anteo del capoluogo Lombardo, la serie in sei serate (dodici episodi) prodotta da Indigo Film, segue l'efficace linea editoriale inaugurata da alcuni anni da Rai Fiction che scodella, in gran parte, prodotti di qualità. Adatti certamente al gusto del vasto pubblico generalista, ma molto più moderni delle fiction su preti, poliziotti e famiglie del mulino bianco che venivano propinate in passato agli spettatori.
Il cast è di alto livello. Alessio Boni, Anna Valle e Giovanna Mezzogiorno, fanno da corona a un gruppo di adolescenti per raccontare le vicende di sette giovani talenti uniti dalla musica e dall'amicizia. Oltre alla partecipazione di Rocco Tanica, Giorgio Pasotti, Marco Bocci, anche il cantante Mika interpreta se stesso e firma la sigla con un brano inedito. Ma a impressionare non è tanto la bravura degli attori professionisti - cosa di per sé scontata - ma quella dei giovani musicisti che sono allievi veri di diversi conservatori italiani e non studenti di teatro. Matteo (Leonardo Mazzarotto), Robbo (Ario Sgroi), Rosario (Francesco Tozzi), Sara (Hildegard De Stefano), Sofia (Chiara Pia Aurora), Domenico (Emanuele Misuraca) e Barbara (Fotinì Peluso) offrono una grande interpretazione sia dal punto di vista recitativo che musicale. Le loro vicende personali (tutti hanno sofferenze alle spalle, compresa quella più eclatante e attira-lacrime di Matteo scampato al terremoto di Amatrice) si intrecciano con quelle del Conservatorio Verdi. E soprattutto si confrontano con il «bastardo», il direttore d'orchestra della scuola che più cattivo non si può (ma per farli crescere, perché la vita là fuori è dura...) interpretato da un magistrale Alessio Boni. Insomma, un po' di manierismo accompagnato da qualche momento troppo sdolcinato sono sparsi qua e là, ma nel complesso il prodotto è destinato al successo.
«La compagnia del cigno è un'esplorazione del passaggio difficile dell'adolescenza che segna la crescita, con i rischi, le paure e i sogni che lo accompagnano - spiega il direttore di Rai Fiction, Eleonora Andreatta - ma anche una storia sul valore dello spirito di squadra e una narrazione sulla fatica di imparare a suonare insieme in un'orchestra». «Ci mostra - aggiunge l'autore Cotroneo - che da soli non si è nessuno e che la soluzione alla propria ferita è spesso nel confronto con gli altri. Racconta anche che i maestri che incontriamo nella nostra vita, i punti di riferimento, le guide, sono indispensabili per poter crescere». E il «bastardo» Boni conclude: «Sono pochissime le serie dedicate alla musica classica, anche se la musica parla a tutti. Ed è stato importantissimo per me recitare in questa serie e ancor di più interpretare un personaggio che non fa sconti perché così è la vita». E termina platealmente con un «tra tutte le menzogne che ci sono nella vita la musica è quella che mente di meno». Il più veritiero comunque è Rocco tanica che ricorda come abbia odiato ferocemente studiare (obbligato) proprio al Conservatorio di Milano, da dove uscì nel 1981 e in cui non ha messo mai più piede: «Questa fiction mi ha riconciliato con quel periodo della mia vita».
La contaminazione tra generi tocca non solo la musica: in occasione della messa in onda della serie saranno disponibili dal 15 gennaio in libreria e negli store digitali otto volumi prodotto da Rai Libri: sette
legati alla vita dei personaggi, al prezzo di otto euro, con i poster dei protagonisti; l'ultimo è un romanzo finale che tirerà le fila dell'intera storia, attraverso il racconto di Rossella, la direttrice del conservatorio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.