Siffredi: "Sono fedele ai film porno E alla mia famiglia"

Un docu-reality in onda da giovedì sul canale La5 racconta la vita e il lavoro dell'icona del sesso

Siffredi: "Sono fedele ai film porno E alla mia famiglia"

Loro vogliono farsi passare per una famiglia normale. Dove i ragazzi studiano, la mamma prepara il pranzo e la cena, il padre esce per lavorare e torna la sera per guardarsi un bel film in tv tutti insieme. Peccato però che l'ufficio di papà sia uno studio televisivo dove si girano film porno. E il papà medesimo sia regista, produttore nonché ex attore di questo tipo di «arte» cinematografica. E chi volete che sia se non Rocco Siffredi, una carriera e una vita dedicata alla missione di «rendere felici le persone - parole sue - attraverso la liberazione dai tabù sessuali». Insomma, se volete vedere come vive un attore porno e come si divide tra casa e lavoro, vi dovete guardare Casa Siffredi, reality in onda sul canale La5 da giovedì: per il debutto in prima serata e poi, per gli altri sei appuntamenti, alle 22.

Protagonista la famiglia Siffredi: la moglie di Rocco Ròzsa, i figli Lorenzo, 19 anni e Leonardo, 16. Momenti di vita quotidiana nella mega villa alle porte di Budapest dotata di piscina, campo di calcetto, palestra: vita da super ricchi con gare di moto, presentazioni di sfilate, voli a Parigi. E poi, sull'altro versante, spezzoni di riprese sul set della «factory» (vicino alla villa) dove si trovano gli studi cinematografici con pista di motocross, atletica, eliporto, addirittura un mini zoo e dove ha sede anche la «Siffredi Hard Academy», insomma il college con tanto di bootcamp per gli allievi, i futuri porno attori. «Era un'idea che avevo da anni per mostrare tutto il lavoro che c'è nell'industria del porno e l'investimento fisico e mentale che richiede, per sfatare il mito che si tratti di un mondo di ninfomani: ma non sarà una vera università, anche se vorrei ripetere l'esperienza».

Tra l'altro, le lezioni di Rocco - per fornire una visione ancora più «accurata» allo spettatore - sono state trasformate in un altro programma di contorno, in onda sempre su La5 al lunedì sera, ma ovviamente in orario notturno. «Avevo timore - racconta l'attore icona dell'hard - di coinvolgere la mia famiglia in questa esperienza. Ma quando ho chiesto il loro parere hanno risposto nessun problema, basta che possiamo essere noi stessi. Così ci siamo buttati nell'avventura». Tanto, almeno in apparenza, né moglie (che è una ex attrice porno) né i figli paiono minimamente turbati dal lavoro del capofamiglia. Come si cresce in una famiglia così? Non si viene presi di mira dai compagni di scuola, non si ci vergogna a spiegare il lavoro del papà? «Noi non abbiamo mai avuto problemi - raccontano serafici Lorenzo e Leonardo (che certo non hanno frequentato scuole pubbliche italiane) - i nostri genitori ci hanno spiegato fin da piccoli che lavoro facevano, se ne parlava abitualmente. Siamo cresciuti a Budapest, dove il lavoro di papà non era molto pubblicizzato. Da bambini quando ci chiedevano cosa faceva nostro padre rispondevamo solo l'attore. E, una volta diventati ragazzini, i nostri amici non ci badavano». Ma siete abituati a frequentare il set, ad assistere alle riprese? «Io vado in studio solo prima dei ciak - risponde il più piccolo, Leonardo - perché sono minorenne. Ho assistito qualche volta ai preparativi».

E avete mai visto i film in cui recita vostro padre? «Solo qualcosa su YouTube - risponde il maggiore, Lorenzo -. Ma non mi piace vedere né i porno né il film di papà, io sono fidanzato (la nemesi per Siffredi...) da quando avevo 14 anni con la stessa ragazza e le sono fedelissimo. Quello che mi pare più adatto a seguire la strada di papà - dice sibillino - è mio fratello...». E, infatti, Leonardo aggiunge: «Fare l'attore o il regista porno? - risponde come se stesse parlando di intraprendere la carriera d'avvocato - mi sembra una cosa interessante, tra uno o due anni sceglierò...». Pure la madre non si scompone: «Non provo alcun fastidio nel pensare a mio marito sul set. Io giravo quelle scene quando facevo l'attrice: non c'è nulla di piacevole, né di erotico, è solo un lavoro, anche impegnativo e noioso. Anzi io sono più fortunata di altre donne: almeno so sempre dov'è mio marito e cosa sta facendo...»

.E, lui, che l'anno scorso, dalla spiaggia dell'Isola dei famosi, aveva comunicato in diretta di abbandonare la parte «attiva» del lavoro per dedicarsi solo alla parte registica e avere così più tempo da dedicare alla famiglia, si ritiene un «eroe» sociale. «Con i miei film - spiega (apparentemente) convinto - faccio divertire le persone, permetto loro (soprattutto le donne) di raggiungere sensazioni che non sono riusciti mai a provare, di aprire la mente a nuove esperienze.

Però voglio essere chiaro - spiega ripescando un barlume di coscienza -: i miei film non vanno intesi come educazione sessuale, sono destinati a un pubblico adulto».Vallo a raccontare ai ragazzini che navigano sui siti...

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