Matteo Sacchi
Su quanto è avvenuto in Istria e Dalmazia - a partire dalle stragi di italiani, nelle foibe ma non solo, per arrivare all'esodo - non sembra possibile giungere a una memoria nazionale e condivisa. Ora la polemica divampa alla Camera dei deputati. La Lega nord ha chiesto l'intervento della presidente Boldrini per bloccare una iniziativa di Sinistra italiana che sembra cozzare con lo spirito del Giorno del Ricordo che si celebra domani. Il capogruppo della Lega, Massimiliano Fedriga, ha protestato per la conferenza prevista oggi a Montecitorio (alle 11), ospitata in sala stampa e organizzata dalla parlamentare Serena Pellegrino.
I titolo della conferenza è di per sé emblematico: «Il Giorno del Ricordo, l'insufficienza storica e culturale delle parole che lo istituiscono e lo celebrano». L'impostazione è ovviamente critica come lo sono stati altri interventi della Pellegrino alla Camera: già nel 2015 metteva l'accento sul rischio di forzature. Ma ad aver suscitato le ire della Lega è soprattutto la presenza di Alessandra Kersevan, coordinatrice del Gruppo di lavoro Resistenza Storica. Nei suoi saggi e nei suoi interventi Kersevan è famosa per aver minimizzato il numero delle vittime della repressione anti-italiana. Ha sostenuto, a più riprese, che a essere eliminati furono quasi solo fascisti. Quanto ai numeri e per usare le sue parole (tratte da una intervista): «È ormai assodato che in Istria nel '43 le persone uccise... sono fra le 250 e le 500, la gran parte uccise al momento della rioccupazione da parte dei nazifascisti; nel '45 le persone scomparse, sono meno di 500 a Trieste e meno di 1000 a Gorizia, alcuni fucilati ma la gran parte morti di malattia in campo di concentramento... In realtà nel '45 le persone infoibate furono alcune decine... si era trattato in genere di vendette personali nei confronti di spie... C'è poi l'episodio della foiba Plutone, da cui furono estratti 18 corpi, in cui gli infoibatori erano appartenenti alla Decima Mas e criminali comuni infiltrati tra i partigiani...».
Insomma, posizioni non proprio in linea né con quelle della maggior parte degli studiosi e men che meno con quelle della legge che il Giorno del Ricordo ha istituito. Non stupiscono quindi le proteste della Lega. Ma Boldrini, tramite il presidente di turno Baldelli, ha fatto sapere che la presidenza non ha nessun potere sui contenuti delle conferenze stampa che si svolgono nella sala di Montecitorio.
E ha ricordato che la Camera onorerà la giornata del ricordo con due diverse occasioni: domani in un dibattito che si svolgerà in Aula, mentre dopodomani con un convegno ad hoc. Argomentazioni che saranno tecnicamente ineccepibili, ma forse i parenti di migliaia di vittime difficilmente li troveranno bastevoli.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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