Cultura e Spettacoli

Uno spettacolo su Francesco Cecchin, 17enne ucciso dall'odio comunista

Grazie al contributo della Fondazione An, un gruppo di giovani attori mette in scena la storia di Francesco Cecchin, il 17enne ucciso dall'odio comunista durante la stagione degli Anni di Piombo

Uno spettacolo su Francesco Cecchin, 17enne ucciso dall'odio comunista

Un giorno di maggio di tanti anni fa, Francesco Cecchin, 17 anni, militante del Fronte della Gioventù, viene scaraventato giù da un ballatoio in via Montebuono, nel quartiere Trieste di Roma. Prima dello schianto, lo avevano visto scappare da un gruppo di persone, mai individuate e perseguite. Quarant'anni dopo, a Milano, una compagnia di giovani attori non professionisti mette in scena quel dramma grazie al contributo della Fondazione Alleanza Nazionale.

Uno spettacolo che incrocia presente e passato. I giorni di oggi, quelli della dimenticanza e dell'oblio. Quelli in cui il pregiudizio ha avuto la meglio e Francesco viene raccontato come "un ragazzino a cui piaceva fare danni in giro". Un fascistello che, in fondo, se l'è andata a cercare. E quelli di ieri, che restituiscono, attraverso un lavoro di ricerca storica e le testimonianze di chi lo ha conosciuto, l'immagine di un ragazzo buono, che aveva scelto la via dell'impegno politico in una stagione difficile, quella degli Anni di Piombo. Francesco non era un violento, ma un'idealista. E non meritava certo di morire. "Una sera di giugno del 1979 la vita di Francesco Cecchin - scrivono gli organizzatori dello spettacolo - si è interrotta bruscamente: un gruppo di avversari politici ha dato sfogo al suo odio aggredendo quel giovane sorridente e gettandolo inerte da un muretto". Lo hanno ritrovato a terra, agonizzante, e si è spento il 16 giugno 1979 dopo diciannove giorni di coma.

I sospetti si concertano sulla fazione politica opposta a quella del ragazzo e, in particolare, sul militante comunista Stefano Marozza, assolto nel 1981 per non avere commesso il fatto. Il processo si conclude senza colpevoli ma con due certezze. La prima: chi ha ucciso Francesco lo ha fatto volontariamente. La seconda: la lacunosità delle indagini sotto il profilo qualitativo, quantitativo e temporale non ha permesso alla giustizia di fare il suo corso. Chiusa con un nulla di fatto la parabola giudiziaria, il ricordo rischia di appannarsi. Ed è proprio per questo che nasce "Sera di Giugno". "Uno spettacolo per fare memoria attraverso il ricordo e la riflessione e anche attraverso il sorriso di Francesco e di chi lo ha nel cuore", scrivono ancora gli attori che si sono cimentati in questa sfida.

Lo spettacolo andrà in scena questo venerdì alle 21 al Teatro Rosetum di via Pisanello.

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