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"Dà 300mila euro ad Accorsi". È bufera su Bonaccini

Fratelli d'Italia attacca: "Prima di oggi non era mai stato annunciato il compenso". Ma l'assessore regionale al Turismo giustifica il super ingaggio per l'attore bolognese

"Dà 300mila euro ad Accorsi". È bufera su Bonaccini

Centomila euro più Iva all’anno, per tre anni. Sorbole! L'Emilia Romagna trasforma Stefano Accorsi in un testimonial d’oro e attorno alla Giunta del presidente Stefano Bonaccini scoppia la polemica. La decisione di attribuire la suddetta cifra all’attore bolognese, ingaggiato come ambasciatore delle bellezze artistiche e culturali del territorio, ha suscitato obiezioni e critiche da parte di Fratelli d’Italia. Il partito di Giorgia Meloni, con una interrogazione in Assemblea legislativa firmata dal consigliere Michele Barcaiuolo, ha infatti domandato trasparenza in merito al compenso pattuito con il popolare interprete, accusando la Giunta di averlo tenuto nascosto fino ad oggi.

L’interpellanza è rimbalzata tra le mani dell’assessore regionale al Turismo, Andrea Corsini, il quale non ha potuto che confermare i 100mila euro all'anno di compenso per Stefano Accorsi, precisando però che l’attore non sarà solo protagonista della campagna di promozionale "ma anche co-autore del progetto digitale insieme a Fabio Bonifacci". Il cachet stabilito, insomma, includerà una serie di attività che coinvolgeranno il super testimonial nel corso del triennio. Al riguardo, l’assessore regionale ha promesso al consigliere FdI di fargli pervenire "un dettagliato elenco delle cose fatte, così come la rassegna stampa 2020 sulle attività di Accorsi". Per quanto riguarda il compenso – ha proseguito Corsini – "nel 2020 Apt ha erogato centomila euro più Iva". Inoltre, l’esponente della Giunta Bonaccini ha assicurato che verranno inviati al collega di centrodestra i link a tutti i contenuti social pubblicati dall’attore da aprile 2020 ad aprile 2021.

In uno dei recenti spot di promozione che vedono protagonista proprio l’attore, si utilizzano i 30 secondi a disposizione per celebrare le bellezze emiliano-romagnole. "L’Emilia-Romagna è una terra di piaceri proibiti. Dici che vieni qua perché si mangia bene, poi di nascosto vai a gustarti le città d’arte. Con la scusa delle notti folli, ti godi 202 teatri, 530 musei, oltre 100 chilometri di portici, migliaia di spettacoli nelle sere d’estate. Ma abbiamo una reputazione da difendere: quindi, per favore, non dire che vieni qua per l’arte e la cultura: i veri piaceri sono segreti. Emilia-Romagna, Italia", declama Accorsi passeggiando per Bologna. Una promozione d’oro, in tutti i sensi.

Nel mirino delle polemiche sollevate da Fratelli d’Italia, però, sono finite anche le collaborazioni strette dalla Regione con altri personaggi pubblici originari del territorio. "Prima di oggi non era mai stato annunciato il compenso ed è una cosa che si è ripetuta anche con Pausini, Delogu, Tomba e Cevoli. Sono tutte scelte legittime, ma andrebbe fatta una pubblicità assoluta sui compensi pubblici. E invece c’è sempre una penombra inquietante su queste collaborazioni.

Sulle cifre possiamo essere d’accordo o meno, ma la trasparenza è fondamentale", ha tuonato Barcaiuolo rivolgendosi alla giunta Bonaccini.

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