Cultura e Spettacoli

Stessa spiaggia, stesso (a)mare stessa Summertime

Torna su Netflix la fortunata fiction "teen". Con Ludovico Tersigni e una new entry...

Stessa spiaggia, stesso (a)mare stessa Summertime

Amicizia, amore, giovinezza, mare, tanta musica e soprattutto «come se». Come se il covid, cioè, non ci fosse e non ci fosse mai stato, perché la pandemia, perlomeno nelle nostre teste, non potrà mai fare rima con estate.

La serie televisiva Summertime torna dal 3 giugno su Netflix con la sua seconda stagione dopo che con la prima, in pieno lockdown, è arrivata dritto al bersaglio. Riprese e organizzazione del lavoro con tanto di «covid-manager» e «alchimia del cast costruita a bordo-piscina o in passeggiate sulla spiaggia, piuttosto che in impossibili serate in discoteca».

Serie teen ispirata cinematograficamente al fortunato romanzo Tre metri sopra il cielo di Federico Moccia, diretta da Francesco Lagi e Marta Savina, il prodotto di casa Cattleya sa come e dove muoversi, in quel territorio tra presente e classico (che è poi la declinazione migliore del passato): dal trailer ufficiale sulle note di Fiamme negli occhi dei Coma_Cose (ma sono attesi, in soundtrack, anche Franco126, Carl Brave, Gio Evan, Frah Quintale, Fulminacci e Thony, quest'ultima anche nel ruolo di Isabella, mamma della protagonista Summer) agli evergreen di Mina o Rino Gaetano, dal qui e ora della Generazione Z ai sentimenti che non temono scadenze, epoche e calendari.

E a proposito di calendari è inutile dire che, al via della seconda estate con i suoi otto episodi, la data della terza è già bella che segnata in matita rossa. Se c'è un volto che racchiude una parte preziosa delle buone vibrazioni di questa serie tv è senza dubbio quello di Ludovico Tersigni (nel ruolo di Ale), giovane re Mida che trasforma in piccolo cult tutto ciò che tocca: reduce dal successo della prima stagione di Summertime (ma anche della serie Skam Italia, altro prodotto teen di grande successo per quattro stagioni), il venticinquenne attore romano è da tempo il decretato erede di Alessandro Cattelan alla guida del prossimo X Factor, come hanno anticipato molti quotidiani: «Come ci arrivo? Piuttosto come ci arriverò: spero di avere coraggio. Ce ne ho avuto ad accettare, ma ora mi servirà per lanciarmi nell'impresa. Per me è la prova giusta: voglio crescere e sono sicuro che un programma come X Factor mi aiuterà a farlo». La musica, nemmeno da dire, è parte integrante della sua formazione, sentite qui che nomi: «Vivo di commistioni musicali - spiega Tersigni Amo il rock, quello classico ma anche quello dell'epoca dei Rage Against The Machine, però ascolto anche tanto jazz, da Sonny Rollins a John Coltrane, fino a Miles Davis. La musica apre i canali mentali: un'artista deve rimanere aperto, e solo conoscere il passato può renderti disponibile a nuove influenze».

La seconda stagione di Summertime è uno scontato ritorno sulla costa adriatica - dopo l'esame di maturità per Summer (Coco Rebecca Edogamhe), Edo (Giovanni Maini) e Sofia (Amanda Campana) ma questa volta con poderosi balzi di trama in terra spagnola, per la precisione a Barcellona, dove Ale (Ludovico Tersigni) torna in pista (motociclistica) e conosce Lola (la new entry Amparo Piñero Guirao). «Ho visto la prima stagione spiega la giovane attrice spagnola Ero terrorizzata di entrare nel gruppo, mi apparivano tutti così perfettamente affiatati. La paura è svanita dal primo giorno, quando sono stata accolta benissimo».

Protagonista assoluta della serie è la graziosa Coco Rebecca Edogamhe, ventenne bolognese figlia di madre italiana e padre senegalese: «Il mio ruolo da protagonista come italiana nera? va dritto al punto Coco Ne sono orgogliosa, e ne sento la responsabilità. Soprattutto perché ricopro un ruolo che, purtroppo ancora oggi in Italia, viene affidato ai non caucasici, chiamiamoli così. Di questo va dato merito agli sceneggiatori e a Netflix».

Che è poi il canale che ha trasmesso la serie televisiva Zero, di cui è sempre protagonista un giovane ragazzo senegalese di periferia milanese (interpretato da Giovanni Dave Seke): «In Italia è finalmente partito un processo mediatico che a breve darà i suoi frutti.

La definisco un'ondata rivoluzionaria: con queste serie si può insegnare ai giovani che siamo tutti diversi, e che va bene così».

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