Cultura e Spettacoli

Sulle orme di una letteratura "bestiale"

Un piccolo "atlante" pieno di grandi capolavori (che non sono in copertina)

Sulle orme di una letteratura "bestiale"

La letteratura è piena di spiriti animali. Per usare le parole di Primo Levi che le rubava ad Aldous Huxley: «Gli animali, e i mammiferi in specie, e ancor più particolarmente gli animali domestici, sono come noi, ma senza coperchio». È un'antica osservazione, da Esopo in poi l'animale ha popolato la scrittura, spesso in forma di metafora, ma non solo.

Ecco che allora Animalia. Piccolo atlante letterario delle creature animali, pubblicato da Rizzoli, si rivela un elegante divertissement che, senza ovviamente pretese di completezza, antologizza alcuni dei più bei passi della letteratura a tema bestiale. Si va dalla cornacchia maliziosa di Dante in Quand 'l consiglio degli ucce' si teneva a L'elefante fucilato di George Orwell passando per «la volpe delle volpi» raccontata da Pietro Aretino. Insomma nel volume troverete impronte di ogni tipo, da quelle leggerissime delle zampette del grillo sino a quelle dei più grandi pachidermi. E ascolterete pappagalli, usignoli e squittii kafkiani di topi. E, dietro queste orme e questo coro di voci animali, il meglio della storia della letteratura universale. Elencando molto parzialmente: Chaucer, Petrarca, La Fontaine, Victor Hugo, Dostoevskij, Verga, Kipling...

In mezzo a questi fuoriclasse universali i curatori hanno pensato di inserire anche una serie di nomi noti tra gli scrittori italiani contemporanei: Andrea Camilleri, Chandra Candiani, Paolo Cognetti, Nicola Lagioia, Dacia Maraini.

Niente di male in questa ventata di recentismo e nazionalismo che sbilancia un po' l'atlante sul presente e sull'orticello di casa. Trattandosi di un testo di suggestioni non ci sono obblighi di equilibrio e di filologia. Più bizzarro che in copertina i suddetti contemporanei vengano citati tutti e invece i più grossi nomi della letteratura mondiale finiscano sotto la striminzita dicitura «e altri». Bene, sappia il lettore che gli altri sono appunto Dante, Leopardi, Wilde e compagni, elencati solo se si guarda il volume sul retro. Bizzarria editoriale? Forse, ma più probabilmente un'idea chiara di come vada il mercato, sfiducia nel lettore colto, o necessità di blandire autori e agenti dei viventi.

Capita, niente di grave, comunque ora sapete che andando oltre la copertina, oltre alle vicende di Laki, il cane di Cognetti, o all'oggettivamente intenso Gli animali di cui sono stata di Chandra Candiani troverete anche London e Pirandello.

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