Londra. In quel suo fisico da scricciolo, si cela una ragazza forte, coraggiosa, orgogliosa, che vuole «mettere i pantaloni», rifiutare cioè il destino da Lady per fare il Cavaliere. Anche se poi la guerra dei troni la porta da tutt'altra parte. Arya, la figlia minore di Lord Stark di Grande Inverno, è un personaggio amatissimo della serie di Martin (tantissime le neonate che portano il suo nome). È entrata nel cast che era ancora una bambina (all'anagrafe Maisie Williams, nata a Bath, nel sud ovest dell'Inghilterra nel 1997) e, ora, a 16 anni, già famosissima, non è cambiata molto nell'aspetto.
Maisie, sei cresciuta sul set.
«In effetti è vero. Ci vogliono lunghi mesi per girare le serie. E, tra una stagione e l'altra, sono diventata un'adolescente: ora mi pongo in modo diverso, ho fatto altre esperienze, altri set».
La saga è molto violenta e ci sono scene di sesso esplicite e incestuose: non sei rimasta impressionata all'inizio?
«Quando mi hanno proposto la parte, i miei genitori hanno letto i libri e mi hanno spiegato bene la trama. Sapevo che era una storia per adulti. E, quando l'ho vista finita, ero tranquillizzata dal fatto che si trattava solo di finzione: del resto avevo osservato come si giravano quelle scene».
I tuoi amici l'hanno vista?
«Ho fatto una specie di test, li ho chiamati. E, in effetti, alcuni di loro si sono impressionati. Penso che non sia adatta a un pubblico infantile, del resto c'è il divieto di visione».
Cosa ti piace in Arya?
«La capacità di dire sempre quello che pensa. Mi piacerebbe assomigliarle di più: io lotto con le parole, penso troppo, mi preoccupo di ferire i sentimenti degli altri. In certe situazioni, mi capita di pensare a cosa direbbe o come agirebbe lei».
Come vive una ragazzina della tua età un impegno così intenso?
«Non è semplice: i miei amici non capiscono perché non ho più tempo di uscire con loro. A volte anche la scuola è un problema: gli insegnanti non sanno bene come comportarsi con me. Comunque è molto più divertente stare su un set che fare i compiti a casa.
E che ti ha aiutato anche a imparare a tirare di spada...
«Sì, la danza mi ha aiutato nei duelli, in fondo tirare di scherma è quasi come danzare con un bastone».
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