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Il teen drama che parla agli adulti: ritorna Euphoria

La serie tv che racconta i giovani e il lato oscuro del loro mondo. Su Sky e NowTv arriva la seconda stagione di Euphoria

Il teen drama che parla agli adulti: ritorna Euphoria

Sappiamo fin troppo bene che le serie tv dedicate ai più giovani sono lo specchio della realtà che stiamo vivendo. Da sempre e fin dai tempi di Beverly Hills, il teen drama si è fatto portavoce di tutti i disagi dell’adolescenza gettando anche uno sguardo a un mondo in continuo movimento. Sogni, amori e aspirazioni: queste le caratteristiche necessarie per il successo di un drama giovanile. I tempi cambiano, però. E anche le nuove generazioni si adattato a una contemporaneità che rincorre il progresso e nuovi stili di vita. Risulta impossibile raccontare l’adolescenza seguendo le caratteristiche utilizzate fino a ora. Per questo motivo la serie di Euphoria ha trovato un largo consenso tra i giovani (e meno giovani). Non è un semplice teen drama, è qualcosa che va ben oltre il ritratto di una generazione che si incammina verso l’età adulta.

In onda sulla HBO dall’estate del 2019, Euphoria è diventata un fenomeno senza precedenti che ha unito pubblico e critica. La seconda stagione era prevista entro la fine del 2020, ma a causa del Covid le riprese sono state compromesse e la serie ha subito diversi ritardi. Il peggio è passato e finalmente c’è una data per il ritorno in tv di Euphoria. I nuovi episodi arrivano in America il 9 gennaio sempre sulla HBO. In Italia è prevista il 10 di gennaio su Sky e in streaming su NowTv dove è possibile vedere in contemporanea con gli States il primo episodio dell’acclamata serie tv. Per proseguire poi a rilascio settimanale. Il segreto del suo successo? Euphoria è un racconto autentico che si basa sulla cruda realtà che stiamo vivendo.

Alcol e abuso di sostanze stupefacenti, la trama di Euphoria

Liberamente ispirata a una serie israeliana, la versione americana si sofferma sulla vita di Rue (Zendaya). Lei è una studentessa di un anonimo liceo americano della California con un passato fatto di droghe e abusi di farmaci. Come voce narrante della vicenda, si espone nel rivelare quanto sia difficile essere un'adolescente e allo stesso tempo avere una dipendenza da sostanze stupefacenti. Lei ha 17 anni, studia poco, è una ragazza che vive da sola nel suo dolore a causa della perdita di un genitore, e guarda con diffidenza i suoi coetanei. Fino a quando a scuola non arriva Jules (Hunter Schafer), una ragazza transgender che sconvolge la vita di Rue e di tutto il liceo.

La giovane trova in Jules un’amica a cui affidare tutti i suoi dolori. Nessuna delle due però aveva fatto i conti con Nate (Jacob Elordi), il bello e dannato di turno. Amato solo perché è il quaterback della squadra di football e perché è fidanzato con la ragazza più ambita della scuola, nasconde molto bene i suoi problemi di rabbia con un padre violento e le sue inclinazioni sessuali. Tanto da subire il fascino di Jules e insinuarsi nel rapporto che ha con Rue. Questo però è solo l’inizio di un racconto complesso e dalle mille sfaccettature, capace di alzare il velo sulla vita segreti dei giovani, dominati da vizi, eccessi e poche virtù.

La storia di Rue che riflette sul mondo di oggi

In tv quado si tratta di delineare i contorni dell’universo dei giovani siamo soliti vedere qualcosa che stigmatizza solo una parte di quel mondo. Quello più bello e quello più spensierato. I problemi dell’adolescenza ci sono, ma sono marginali, lasciando spazio a una narrazione confortante che più che altro vira sui clichè da soap-opera. Euphoria invece compie un balzo in avanti. Anche se racconta con uno sguardo triste e meschino i teen di oggi con tutte le loro problematiche, si sofferma maggiormente sul lato oscuro del mondo di oggi, riflettendo (quasi involontariamente) sulla realtà che stiamo vivendo. E lascia nelle mani di un gruppo di giovani disadattati il pregio di alzare il velo su tutti i "mali" della società attuale, sobillata dai social network, dal potere dei soldi, della fama e dalla voglia emergere a tutti i costi.

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Cosa c’è da aspettarsi dalla stagione 2

Definita dai protagonisti come un racconto "intenso e brutale", la storia si riallaccia ai due episodi speciali che sono stati trasmessi a dicembre del 2020 e nel gennaio del 2021 che hanno visto Rue e Jules come indiscusse protagoniste. Gli episodi sono stati realizzati durante il periodo più buio della pandemia con un numero limitato di attori e di gente sul set proprio per sedare il pubblico che voleva a tutti i costi conoscere i risvolti della vicenda. In realtà hanno rappresentato un ottimo incipit per la nuova stagione. Secondo le prime indiscrezioni, Euphoria affronterà le conseguenze della partenza di Jules, facendo comprendere quanto Rue e Nate non riescano proprio a vivere senza di lei. I nuovi episodi promettono uno sguardo più approfondito anche sulla vita di Jacob, Fez e anche su Maddy per regalare una visione più completa della storia. A questo si aggiungono ben tre nuovi personaggi, ma il ruolo non è stato ancora svelato.

Una serie con il 98% di recensioni positive. Perché vedere Euphoria?

"Sebbene sia difficile da guardare, la serie con un occhio empatico e totalizzante rivela quanto è brutale la vita degli adolescenti". Così viene descritta dalla stampa estera la serie sviluppata da Sam Levinson. In effetti non è una serie facile da digerire a causa del suo linguaggio ruvido, le scene e tematiche forti, eppure la bellezza di Euphoria si trova propria in queste caratteristiche, tali da rendere lo show un vero e proprio cult. È da vedere perché è intensa, veritiera, di grande valore artistico, con una regia minimale e un cast di volti giovani capaci nel portare in tv personaggi sinceri e schiettissimi. Non solo quello di Rue, ma anche quello di Jacob, di Jules, di Kat e di molti altri ancora. Non è una serie bi-dimensionale ma un prodotto corale e a tutto tondo, che coinvolge in un viaggio tetro e disturbante nell’animo più oscuro dei giovani.

"Contenuti troppo espliciti". Fioccano le critiche dai fan dei One Direction

Ovviamente non è una serie indirizzata a un pubblico di adolescenti – anche se scandaglia la loro intimità-. Euphoria parla al mondo degli adulti e lo fa con sdegno, senza mezzi termini. Oltre alle critiche positive però sono fioccate molte accuse. Sono arrivate soprattutto dal Parental Television Council che ha bollato la serie come troppo "cruda e esplicita". Nel mirino sono finite molte scene. Come quella del terzo episodio in cui il personaggio di Kat racconta di aver scritto una fanfiction su Harry Styles e Loius Tomlinson dei One Direction, in cui immagina (sotto forma di una cartone animato) una relazione d’amore tra i due membri della band. L’episodio, che è diventato poi virale su Twitter, è stato criticato persino dai due artisti che non avrebbero dato il loro consenso per far apparire in tv i loro nomi. I fan storici del gruppo musicale hanno dato il via a una petizione per rimuovere la scena dall’episodio.

Con Euphoria nasce la stella di Zendaya

Vincitore di un British Academy Awards, un GLAAD Awards e un Emmy nella categoria di migliore attrice protagonista in una serie drammatica, Euphoria ha il pregio di aver lanciato nel firmamento delle star la giovane Zendaya. A soli 25 anni è diventata una delle attrici più quotate del piccolo e del grande schermo.

Oltre alla serie della HBO, è apparsa anche nella trilogia di Spider-Man, nel primo film di Dune al fianco di Timothèe Chalamet, e nello straordinario Malcolm & Marie, film girato in banco e nero e durante le fasi più accese della pandemia.

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