Cultura e Spettacoli

Tenedle suona avant pop con un po' di Espressionismo

Angela Lonardo

In Italia si considera un alieno. Ma poi Tenedle, al secolo Dimitri Niccolai, chiarisce: «Si potrebbe dire anche il contrario: sono alieni la maggior parte degli italiani». Autore, cantante, produttore e performer, è nato a Firenze ma vive da un decennio in Olanda. Capace di esprimersi oltre che con la musica, con le arti visive e multimediali, è stato definito «cantautore contemporaneo». Da qui la sua presenza al Premio Ciampi («Un riconoscimento importante anche perché non sono un cantautore»). Elettronico e melodico, onirico e concreto, l'avant-pop del musicista toscano ha colpito ancora con l'album Traumsender. «Come tutti i miei lavori precedenti arriva da molto lontano: il titolo era nella mia testa dai tempi di Grancassa, il concept da almeno vent'anni» racconta. Il suo settimo album parte ancora una volta da uno spunto extramusicale come l'Espressionismo.

Dopo sei dischi è evidente che l'avventura artistica di Tenedle non separa la musica dalle altre aree del sapere ma si sviluppa come un tutt'uno, all'insegna della curiosità, dell'indipendenza artistica, del connubio tra comunicazione e ricerca, tra linguaggio di massa e sperimentazione.

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