TgCom24, servizio pubblico sul terremoto in Emilia

Il terremoto in presa diretta. Ieri TgCom24 ha mostrato le imma­gini della prima scossa della notte del 20 maggio. Le telecamere di un comune emiliano che si spengono per i sommovimenti del terreno

TgCom24, servizio pubblico  sul terremoto in Emilia

Il terremoto in presa diretta. Ieri TgCom24 ha mostrato le imma­gini della prima scossa della notte del 20 maggio. Le telecamere di un comune emiliano che si spengono per i sommovimenti del terreno. Le macchine che si scuotono. Da gior­ni la rete all news di Mediaset, più ancora di Rainews24, mantiene i ri­fl­ettori accesi sull’emergenza del si­sma nelle province di Modena, Mantova e Ferrara. Gli inviati e i cor­rispondenti incontrano gli sfollati, raccontano le storie di chi vive nelle tendopoli, intervistano i sindaci dei paesi colpiti da questo terremoto che continua da 15 giorni. Bisogna superare il lutto anche se proprio ie­ri il bilancio delle vittime è salito a 25.

Bisogna affrontare l’emergen­za, bisogna aiutare le imprese a ri­partire. Servono ordinanze, corsie preferenziali, interventi speciali. Basterà l’aiuto dei detenuti suggeri­to dal mini­stro Severino per accele­rare la ricostruzione? La rete di Ma­rio Giordano fa rispondere rappre­sentanti e dirigenti della politica e dell’economia locali. Intanto, ieri a Londra si celebrava il Giubileo per il 60esimo anno di regno di Elisabet­ta II d’Inghilterra.

Alternare la cro­nac­a drammatica dai luoghi del ter­remoto alle immagini dei festeggia­menti da Buckingham Palace non erafacile.Per TgCom24 c’era Fede­rico Gatti, per Rainews24 il corri­spondente storico da Londra Anto­nio Caprarica. Sarà per questo, for­se, che il canale Rai ha curiosamen­te privilegiato le più sfarzose ceri­monie reali.

Quando si tornava in studio, una speaker aggiornava il notiziario con le agenzie. Pur non trascurando la corona inglese, TgCom24 ha continuato a mantene­re la prima linea sui paesi dell’Emi­lia con il pressing sulle istituzioni. Quasi una scelta da servizio pubbli­co.

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