Vasco il re degli stadi. È partita l'estate dei grandi festival rock

Mezzo milione di spettatori per il «Blasco». È l'inizio di una stagione a volume alto

Vasco il re degli stadi. È partita l'estate dei grandi festival rock

Talvolta bastano i numeri. Vasco Rossi ha chiuso ieri sera a Cagliari l'ultimo dei suoi nove concerti del 2019 (Lignano, sei volte San Siro e due concerti alla Fiera di Cagliari) che hanno riunito ben 450mila spettatori. Se li uniamo a quelli dell'anno scorso (altre 10 date), in totale Vasco ha suonato per 900mila spettatori, praticamente un oceano. E i suoi show sono stati «duri e puri», molto potenti, tecnologicamente avanzati e accolti dagli applausi di tutti, dal pubblico fino al più esigente dei critici. D'accordo, Vasco è una «religione», ma è difficile trovare tanta unanimità per altri artisti. In ogni caso, le sue sonorità decisamente «muscolose» hanno consacrato l'estate rock che, come mai prima di ora, è costellata di festival in giro per l'Italia.

Già, il festival inteso alla «vecchia maniera», ossia come occasione di ospitalità e intrattenimento, sta ritrovando energia dopo una fase di appannamento. Lo dimostra il clamoroso successo di Firenze Rocks, che in tre anni è diventato un punto di riferimento nella galassia di Festival europei. E i 170mila spettatori di quest'anno (con Ed Sheeran, Eddie Vedder, The Cure) confermano l'attrattiva di un evento che l'anno scorso ha creato oltre 33 milioni di indotto a Firenze. «Ci si diverte, ci si riposa, si mangia bene come nei grandi Festival, quest'anno abbiamo anche inaugurato una ostricheria, che tra l'altro era sempre piena» spiega il promoter Roberto De Luca di Live Nation che ha grande esperienza con i più grandi del mondo come U2 o Madonna, «anche se mi rimane il rimpianto dei Pink Floyd». L'anno prossimo, dice è in programma una «forma più sofisticata di ospitalità perché spero, nel caso in cui ci venga rinnovata la concessione, di organizzare anche i cosiddetti lodge, ossia piccole case dotate di ogni comfort per gli spettatori».

Insomma, va bene il rock ma ci vuole anche il benessere. Una volta i festival erano quasi una sorta di pellegrinaggio rischioso e faticoso. Oggi la tendenza è di trasformarli in eventi in grado di soddisfare le richieste di un pubblico sempre più esigente. A fare da ideale contraltare al Firenze Rocks c'è il Milano Rocks il 30 e 31 agosto con un altro cast trasversale e capace di convincere anche il più diffidente dei rockettari: Florence and The Machine, The 1975, Pvris, Twenty One Pilots, Fidlar e la fenomenale diciassettenne Billie Eilish. «Stiamo pensando di creare lo stesso tipo di Festival anche in altre città», annuncia De Luca.

Intanto va in scena il rock di questa estate. Fino a luglio a Milano è in cartellone il Milano Summer Festival che il 2 luglio aspetta l'ultimo concerto italiano (ma sarà vero?) dei Kiss impegnati in un «End of the Road Tour» che ha un'affluenza di pubblico enorme. E a Roma c'è invece il Postepay Rock in Roma con un cast che passa dai superlativi Kraftwerk a Thirty Seconds to Mars, Skunk Anansie, Salmo, Carl Brave, Calcutta, Marlene Kuntz e J-Az con gli Articolo 31. E se il Lucca Summer Festival ha un profilo meno aggressivo (solo gli Scorpions «pestano» duro), il volume sarà alto anche al Pistoia Blues (dal 5 al 10 luglio con Black StoneCherry, Thirty Seconds To Mars, Robben Ford con Eric Galesl, Noel Gallagher e Ben Harper) e al Rock The Castle di Villafranca in provincia di Verona, dove sono attesi tra gli altri i prog rockers Dream Theater, gli implacabili Slayer e Slash dei Guns N'Roses. Sono tutti musicisti con un seguito enorme e fedelissimo che si sposta anche di centinaia di chilometri per seguire i propri idoli e lo fa senza invadenza. Ed è proprio questa la nuova frontiera degli eventi dal vivo: la tollerabilità ambientale.

Sono (per fortuna) finiti i tempi delle «devastazioni» legate ai singoli eventi. Ormai si è giustamente più attenti.

E quindi anche i Festival rock entrano in una nuova fase, diventando un'attrazione a più livelli, ossia in grado di attirare non soltanto i singoli fan ma anche le loro famiglie. E in grado di convincere, anche grazie alle meraviglie dell'Italia (vedasi Firenze) spettatori da tutto il mondo. Un modo intelligente di incentivare il turismo.

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