Alessandra Redaelli
Non sarà facile quest'anno per la giuria del premio biennale «Venezia Art Expo» mettere ordine tra i quasi 400 artisti selezionati. La pittura gioca il ruolo principale. Il figurativo domina: paesaggi, ritratti, nudi, tra cui si fanno notare per certi versi ai due estremi l'olio su tela di Simona Battistelli, dove l'iperrealismo fotografico trova senso nella scansione impeccabile degli spazi e nell'uso del colore, e il paesaggio ad acrilico su tela di Dadul Chaliha, tutto giocato sui bianchi, bruni e neri, dove la visione notturna si stempera in colature di materia pittorica. L'astratto si fa interessante quando recupera allusioni di riconoscibilità, come nell'olio di Pierluigi De Lutti, dove il sovrapporsi delle pennellate (quasi un omaggio a Paul Jenkins) rivela la presenza di un fiume, o come nella deflagrazione di Ricardo Asensio. La scultura si ispira per lo più ai classici, ma riserva alcune sorprese.
Come il sacro di cavallo decorato col pirografo da Keith Plummer o la maschera in carta di GUIKNI Guillermina Rivera, da cui fuoriescono riccioli, fiori e farfalle. Poca fotografia, ma tutta interessante e con una certa propensione all'ironia, come il ritratto femminile Connessione fatale di Fabrizio Loiacono.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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